La Metro chiude
dopo Carosello

È stata una grande festa vedere le monoposto di Formula 1 occupare le vie dello struscio in pieno centro, con codazzo di auto da rally e bolidi della Mito Gp. Passato e presente della velocità a confronto. Ma per qualcuno quel rombare di motori è parsa quasi una beffa.

Già perché la Capitale dell’auto che fu, soffre problemi di mobilità mai vissuti prima. Con l’ansia che il presidente Cirio sia riuscito davvero a convincere il governo a posticipare lo stop agli Euro 5 che dovrebbe scattare il 15 settembre per la bellezza di sette mesi.

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Oggi si saprà ma intanto si fa di conto su cosa vorrebbe dire lasciare ferme oltre 600 mila auto e furgoni, rendendo un calvario lavorare, portare i figli a scuola o andare semplicemente in ufficio. Se ci sarà la libera uscita dal tunnel non illudiamoci però che la guerra allo smog, che sta diventando soprattutto una guerra all’automobile, sia finita. Le vecchie auto, che poi tanto vecchie non sono, hanno una fine segnata.

Chi potrà si comprerà una vettura elettrica e userà quella, sempre che qualcuno posizioni le colonnine di ricarica. E per noi semplici mortali con il portafoglio sgonfio resterà il miraggio degli incentivi. Ma quali? Nuove piste ciclabili magari con un bonus bicicletta? O i servizi pubblici che, con inquietante tempismo, hanno aumentato il biglietto del bus? In attesa consoliamoci con il fatto che la Metro 1, quel trenino che ne ha sempre una, riapre i cancelli. Ma ad orari ridotti, ossia fino alle 22. Un po’ come si diceva quando ero bambino “dopo Carosello”. Un mese di stop alle spalle che evidentemente non bastava visto che 18 scale mobili sono ancora ferme. Il ripiego per l’auto che fu è servito.