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IL BORGHESE

Oggi suona la campanella

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Oggi suona la campanella

Oggi suona la campanella

Quella campanella che suona insistente ad annunciare il primo giorno di scuola ce l’ho ancora nelle orecchie. A rifletterci quella mattina  di ottobre di tanti decenni fa mi scosse profondamente. Nel mio inconscio forse intuii una svolta cruciale nella mia vita, quella del passaggio dalle coccole e dai giochi spensierati a un mondo sconosciuto. Con il grembiulino nero un po’ largo per la crescita, iniziavo la scuola. E scoppiai a piangere. Mi sentivo perso in quello stanzone della Leone Fontana, con tanti altri bambini intorno e le maestre che chiamavano per cognome, andando ad acchiappare i più tonti che se ne stavano appartati per portarli in classe. Così, ogni anno quando si annuncia il ritorno a scuola mi sembra di rivivere quel momento che in fondo davvero segnava il distacco dalle gonne di mamma a un mondo nuovo. Capita ancora ai bimbi della prima elementare di avvertire il distacco? Forse no, visto che hanno già fatto esperienza alla materna e all’asilo, crescendo molto più in fretta di noi avvezzi alle cure dei nonni, patrimonio straordinario delle famiglie di allora.

Dunque oggi si comincia. E l’esercito degli infanti e dei ragazzotti supera le 500mila unità in Piemonte, sparsi come chicchi di riso in aule più o meno vecchiotte che, speriamo diventino migliori con i milioni del Pnrr che dovrebbero ridare lustro a oltre 150 istituti tra Torino e la provincia. Come dire che si va a scuola in cantiere e se la faccenda offende l’occhio tra ponteggi e recinzioni, facciamocelo piacere. Lo dico per i genitori, soprattutto. Perchè dopo anni di inchieste sulle scuole a pezzi, adesso è venuto il momento di metterci mano alle magagne che durano da decenni. Pazienza se ci sarà un po’ di polvere e qualche rumore molesto di trapani e martelli. In fondo di mezzo c’è la salute dei nostri figli e nipoti.

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