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IL BORGHESE
17 Ottobre 2023 - 06:30
Il tradimento olimpico
Come raccontare la brutta telenovela politica sulle Olimpiadi del 2026, alla luce dell’ultimo schiaffo che il presidente del Coni Giovanni Malagò ha inferto a Torino e al Piemonte, decidendo addirittura di finanziare con i soldi nostri un impianto di bob nella dorata e già ricchissima Saint Moritz? Agatha Christie forse partirebbe dal colpevole di tutta questa vicenda.
Allora lo facciamo anche noi: ricordando che nel 2018 galeotto fu il rifiuto a Cinque Stelle firmato dall’allora maggioranza in Comune a guida Chiara Appendino, con il tacito assenso della Regione capeggiata da Sergio Chiamparino. Un “niet” che ci ha fatti uscire dal palcoscenico internazionale e non solo ha dato vita al tandem Milano-Cortina. Ma ora ci priva persino delle briciole. Salta l’occasione più ghiotta, quella di ridare vita all’impianto di Cesana che pure ci portò l’oro nel 2006 e successivamente nel campionati del 2011 e 2012.
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Poteva essere un’occasione importante per il Piemonte e ci abbiamo sperato. Fino a ieri quando ci siamo resi conto che i giochi erano fatti da tempo, nonostante le promesse (false) di ministri e potentati vari. Diciamolo, siamo stati traditi. Come piemontesi, ma anche come italiani perché è la prima volta che un Paese che ospita le Olimpiadi sposta una disciplina fuori dai propri confini. Una sconfitta anche politica, oltre che organizzativa. Non è servita la concordia istituzionale tra Cirio presidente e Lo Russo sindaco, né il sostegno delle valli e della maggioranza dei piemontesi. Ciò che fa dire oggi al governatore che “non è tutto finito” e che “l’impianto di Cesana rimane sul tavolo”.
Ma come ipotizzare un lieto fine? Ci vorrebbe un colpo di scena o una levata d’orgoglio nazionale che spazzi via questa scelta insensata di investire i risparmi dei contribuenti all’estero, lasciando marcire un pezzo della nostra storia sportiva.
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