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Il Borghese

"Gli ospedali non sono bei posti", ecco perché i medici si licenziano

In un anno 332 camici bianchi ospedalieri si sono dimessi per lavorare da privati

Medici in ferie?  Ma tu pensa...

Medici in ferie? Ma tu pensa...

No, gli ospedali non sono bei posti. E a quanto pare lo sanno bene proprio quelli che ci lavorano. L’Assomed, l’associazione dei medici ospedalieri dice infatti che «sempre più medici smettono di veder l'ospedale come un bel posto dove lavorare e passare gran parte del tempo e abbandonano il lavoro nonostante lo abbiano iniziato con passione ed entusiasmo e sopportato nel corso degli anni sacrifici e rinunce». Sacrifici e rinunce: forse è proprio per questo che ritengono di meritare qualcosa di meglio della trincea della sanità pubblica. Nel 2022 in Piemonte, dice l’Assomed, ben 332 medici ospedalieri, il 4% di quelli della regione, si sono licenziati per cambiare lavoro. Nel 2021 si erano dimessi in 331, il 27% in più del 2020.

«Di questi 332 colleghi - spiega l'associazione dei medici - 40 si sono dimessi per andare a lavorare nella medicina convenzionata: 10 sono pediatri che hanno scelto di lavorare come pediatri di libera scelta; 10 hanno optato per la medicina di famiglia e 18 sono diventati specialisti ambulatoriali. Il lavoro a partita Iva e negli ambulatori convenzionati consente una maggiore autonomia e flessibilità di orario rispetto alla dipendenza nel Servizio sanitario nazionale, oltre alla possibilità di un trattamento fiscale agevolato del reddito prodotto».

Oltre la metà di chi compie questa scelta è donna. Il record di dimissioni, poi, ce l’ha l’Asl di Alessandria, con oltre il 7%. Alla Città della Salute e della Scienza di Torino abbandona il lavoro, l’1,9% dei camici bianchi. Sembra una percentuale bassa, ma quando la coperta è già corta, anche un centimetro in meno ti lascia i piedi scoperti.

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