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IL SOPRALLUOGO
01 Novembre 2023 - 07:04
Pista da bob Cesana
Così tante persone alla pista da bob di Cesana non si vedevano dal 2006. E forse anche all’epoca dei Giochi solo gli atleti, qualche appassionato e una manciata di curiosi si spingevano fino ai piedi dell’impianto. Invece ieri - in una montagna accogliente, abbigliata con i migliori colori dell’autunno - ha fatto il suo debutto la fanfara del governo. Prima le camionette della polizia e poi ben due ministri. Il vicepremier Antonio Tajani e il ministro per la Pubblica Amministrazione e senatore di Forza Italia Paolo Zangrillo. A fare gli onori di casa, il presidente della Regione Alberto Cirio, insieme al sindaco Stefano Lo Russo e all’assessore Fabrizio Ricca. Ci sono anche i sindaci della valle, il vicepresidente della Città Metropolitana Jacopo Suppo e alcuni parlamentari.
Tajani: "Bob all'estero? Sarebbe una sconfitta nazionale"
La delegazione romana è arrivata poco dopo le 13. Ha dato una rapida occhiata in giro. La pista abbandonata. Le montagne di contorno. E dopo qualche foto di rito ha dato la sua spinta alla candidatura piemontese. «Fare anche solo una parte delle Olimpiadi italiane all’estero sarebbe una sconfitta nazionale» sottolinea immediatamente Tajani. «Per questo continuerò a insistere che si facciano tutte le gare in Italia» aggiunge, parlando «da buon padre di famiglia».
Cesana poi sembra avere «tutte le carte in regola» per ospitare le gare di bob. «C’è l’aeroporto, l’autostrada e ci sono già le infrastrutture turistiche attorno alla pista perché è già stata sede delle olimpiadi. Io l’usato sicuro lo preferisco sempre alle incognite» chiosa Tajani. Anche le tempistiche non preoccupano il vicepremier, che pure non scende mai nel dettaglio del dossier.
Cirio annuncia: la Regione anticipa i fondi per la progettazione
A fornire qualche elemento particolare ci pensa Cirio, annunciando che la Regione è pronta a farsi carico di anticipare i costi di progettazione dell’opera - quattro milioni di euro circa - e di avere già pronta nel cassetto una legge ad hoc per il post olimpico. «Come è stato fatto nel 2006, faremo una normativa specifica che stanzia risorse e che si impegna per il dopo olimpiadi».
Anticipare i fondi di progettazione significa accorciare i tempi di realizzazione dei lavori, dal momento che il governo dovrebbe aspettare la modifica del decreto per poter partire. La Regione assicura poi di prendersi in carico la pista per i dieci anni successivi all’evento, dopodiché, si presuppone che abbia vita autonoma. «Garantiamo una prospettiva a questo sito» sottolinea ancora il presidente Cirio. La pista di Cesana sarebbe infatti l’unico sito operativo in Italia. «C’è la disponibilità della Federazione a farlo diventare centro per gli allenamenti» conclude.
«Sarebbe la scelta ideale non solo sotto un profilo logistico, ma anche dal punto di vista ambientale e della sostenibilità, grazie all’utilizzo di strutture già esistenti» rimarca anche il sindaco Lo Russo, ma in Sala Rossa quando si parla di olimpiadi non mancano mai i malumori. «È bene ricordare che Malagò preferì Cortina a Cesana, anche quando la candidatura di Torino era ancora in piedi» tuona il capogruppo dei Cinque Stelle in consiglio Andrea Russi.
Abodi: "Attenzione al post olimpico. Impariamo dagli errori del passato"
Nel frattempo, un segnale di speranza per la candidatura piemontese arriva anche dalle parole del ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi. «Abbiamo la priorità di mantenere la pista da bob in Italia e ci sforzeremo affinché questo possa succedere» ha sottolineato ancora una volta Abodi. Ancora una settimana per valutare se la proposta di Cesana - sostenuta anche da una relazione del Politecnico - soddisfi di requisiti di carattere infrastrutturale, temporale e finanziari. Non si parla solo di costi di realizzazione dell’opera, ma anche di sostenibilità del post olimpico. «Dagli errori bisogna imparare» conclude Abodi.
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