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IL BORGHESE

Roulette russa nei cantieri

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Roulette russa nei cantieri

Roulette russa nei cantieri

La storia delle morti sul lavoro in Italia disegna un orribile grafico di sangue versato. Decine e decine di migliaia sono le vittime, ma il dato numerico non è esatto, forse disperso negli archivi dell’Inps. Sappiamo che il 1973 fu l’anno orribile con 3.770 vittime (più di 10 al giorno) e che nel decennio che va dal 1971 al 1980 la cifra sale a 29 mila. Da allora l’orrido conteggio supera le mille unità all’anno. Uno stillicidio di tragedie che le cronache fermano alle 8,52 di venerdì 16 febbraio quando una trave lunga venti metri si è schiantata nel cantiere di Esselunga a Firenze nell’area che ospitava l’ex macello militare. Cinque morti, l’ultimo estratto dalle macerie solo ieri, tre feriti. E sullo sfondo l’ennesima prova della sciatteria con cui si gestisce chi lavora. Con la conferma che nei cantieri lavorano operai in nero, quasi tutti immigrati. È il solito metodo perfido della catena di appalti e subappalti dove si gioca alla roulette del massimo ribasso. Anche sulle vite umane.

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Così, come accade ogni volta, si sciopera e si promette. Il sindacato da un lato, il governo dall’altra. Ma poi ci si scontra con un passato infarcito di incuria e di tagli milionari al settore della sicurezza. Gli ispettori dell’Inps sono pochi, gli uffici sguarniti, le visite ai cantieri e alle officine rare se non quando scatta una denuncia che di solito nasconde una croce. Ora il ministro al lavoro Marina Calderone promette un giro di vite, sia sui controlli, sia sulle procedure riservate all’edilizia privata. E alla catena del subappalto. In realtà c’è tutto da rifare, dal certificato antimafia per escludere i criminali, all’applicazione dei contratti di lavoro nazionali che restano quasi sempre ignorati. Più facile pagare a giornata con moneta frusciante, come insegna l’agricoltura con i braccianti. Il segno di un Paese che, mentre celebra l’intelligenza artificiale sopravvive con regole medioevali.

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