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IL BORGHESE
07 Marzo 2024 - 06:30
Gabriele Gravina
Uno scandalo epocale. Sono migliaia e non “solo” 800 come si è detto per giorni, le vittime degli spioni del finanziere dell’Antimafia Pasquale Striano e degli altri (per ora senza nome) indagati per divulgazione illecita di dati personali, finanziari, e non solo. Un diluvio di informazioni che nascondono un mandante, o addirittura una congrega (una sorta di P2 dei tempi andati quando Licio Gelli faceva il bello e il cattivo tempo?) che è entrata nella vita di politici, imprenditori, presidenti di società calcistiche, campioni dello sport, giornalisti, funzionari di polizia, professionisti e personaggi dello spettacolo. Ormai è certo che, a differenza di quanto hanno dichiarato i magistrati perugini, si tratta di una attività di dossieraggio con scopi ancora tutti da verificare. Senza escludere nulla: dal ricatto a singoli personaggi, alla diffusione – tramite giornalisti amici – di notizie riservate con effetti scandalistici. O peggio ancora. Va chiarito anche se queste informazioni possano essere state usate per business illeciti, operazioni di borsa o intrallazzi politici.
In questi contesti fa scuola il dossier ad hoc contro il presidente della Federcalcio Gravina. che vede come protagonista anche il pm della Dna (Direzione nazionale antimafia) Antonio Laudati, prossimo alla pensione e indagato per falso e abuso d’ufficio. La procura di Roma, guidata da Francesco Lo Voi, sta infatti indagando sulle accuse contro Gravina per la vendita dei diritti tv della Lega Pro nell’intento di scoprire perché Laudati ha costruito un fascicolo contro il titolare della Figc di fatto insinuando che possa essersi intascato una tangente durante la vendita dei diritti tv della Lega Pro. Una bolla costruita ad hoc? Gli spioni avrebbero costruito un castello di falsità ipotizzando un giro sospetto di quattrini tra vendite di libri antichi (per un valore di un milione e 200mila euro), acquisti di case e un pacco di contanti per oltre 600mila euro. In realtà le date in cui Gravina avrebbe posto in vendita i libri e acquistato una casa non sono coincidenti con la vendita dei diritti tv. Ma non solo, in questo giallo entra anche un confidente vicino al patron della Lazio Claudio Lotito, ossia Emanuele Floridi. Peccato che l’uomo non sia stato verbalizzato ma solo “ascoltato” da Striano su ordine di Laudati.
Il tutto probabilmente nel solco dell’inchiesta dei veleni sul calcio che potrebbe allargarsi ad altri personaggi di spicco come l’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, l’allenatore bianconero Massimiliano Allegri e addirittura Cristiano Ronaldo testimone di spicco nell’inchiesta sui bilanci della vecchia Signora.
Il caso Gravina, inutile aggiungerlo, fa temere che Striano e Laudati nascondano molti misteri. Con pesanti intromissioni sulla politica e sull’imprenditoria. A partire dalle rivelazioni giornalistiche del quotidiano “Domani” contro il ministro Crosetto che ha fatto esplodere il caso con un esposto alla Procura di Roma, e via via ai suoi colleghi di Governo e ad altri protagonisti della politica, compreso Matteo Renzi.
Beppe Fossati
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