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IL BORGHESE
08 Settembre 2024 - 05:50
Due naufragi avvolti nel mistero Soldi, vendette e servizi segreti
Sono trascorsi 20 giorni dal tragico naufragio del Bayesian, il mega yacht per soli miliardari definito inaffondabile per i suoi 56 metri di lunghezza, le 473 tonnellate di alluminio, teak e la tecnologia quasi spaziale che lo governava. Il panfilo dove sono annegate sette persone in una tragedia tutta da verificare, nonostante siano stati interrogati e poi lasciati liberi (?) il comandante e il personale di bordo. Come dire un mistero non ancora svelato. Certo c’è stata una tempesta quella notte del 18 agosto con tanto di tromba d’aria sulla baia di Porticello, marineria nota per la capacità dei suoi pescatori in quel tratto di mare che sta di fronte a Palermo, ma dare tutta la colpa allo scatenarsi della natura, qualche dubbio purtroppo lo alimenta. E fa supporre che ci sia qualcos’altro, di infimo o di calcolato a dare una mano al vento e alle onde. Una trappola costruita? Un atto di sabotaggio? Peggio ancora, un’azione criminale studiata per eliminare personaggi scomodi dell’alta finanza?
Gli interrogativi ci riportano alla memoria un’altra tragedia recente (28 maggio 2023), quella della barca «Love Lake» sul Lago Maggiore nella quale persero la vita quattro persone: due agenti dei servizi segreti italiani (l’Aise), uno di quelli israeliani (il Mossad) e la moglie dello skipper. Una gita misteriosa finita a 16 metri di profondità dove tutti, o quasi, erano agenti segreti. In totale 23. I superstiti furono 19, compreso lo skipper Claudio Carminati che è - secondo la procura di Busto Arsizio - l’unica persona indagata. Anche in questo caso, colpevole furono solo il vento e le onde? Logico immaginare ben altro. Compreso un atto ostile verso i segreti custodi di scomode verità. Ma non ci fu riscontro nell’inchiesta. Segreto di Stato? Lo scopriremo, forse, con i soliti “omissis” negli atti giudiziari che costellano la vita oscura di questo Paese.
Tornando al Bayesan , il quell’alba tragica Il proprietario del veliero e i suoi illustri ospiti deceduti insieme a lui raccontano una vicenda dove alta finanza, informatica, sicurezza nazionale e servizi segreti sono aggrovigliati in una matassa difficilmente districabile.
Mike Lynch, 59 anni, originario di Ilford, Essex, Ordine dell’Impero Britannico e membro della Royal Society, era considerato il Bill Gates inglese. Nel 1996 aveva fondato Autonomy Corporation, azienda di informatica per la gestione di dati sensibili che è stata venduta nel 2011 a Hewlett Packard per oltre 11 miliardi di dollari. Un anno dopo la cessione, il tycoon inglese è stato accusato da HP di frode e falso in bilancio per una svalutazione di 8,8 miliardi di dollari tra errati dati economici e patrimoniali, ed era iniziata per Lynch un’odissea giudiziaria durata 13 anni, fino a pochi mesi fa, quando un tribunale americano lo ha assolto e prosciolto dalle accuse. E quella crociera nel Mediterraneo il Tycoon l’aveva voluta per ringraziare gli amici più fidati e soprattutto due di loro: Christopher Morvillo, l’avvocato che lo aveva brillantemente difeso di fronte alla corte statunitense, ottenendo una rara assoluzione nella giurisprudenza nordamericana e Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International e suo amico di lunga data, oltre che testimone a discarico nel processo per la presunta frode.
Nella pancia del Bayesian - per una macabra coincidenza - hanno trovato la morte tutti e tre: oltre a Lynch, Morvillo e Bloomer con le rispettive mogli. Ma le macabre coincidenze non si fermano qui. Perché solo due giorni prima dell’affondamento, a svariate migliaia di chilometri di distanza, a Streetham un paese nell’Inghilterra Orientale, una Opel condotta da una signora 50enne aveva travolto e ucciso un uomo che stava facendo jogging. Non uno qualsiasi, quel lo Stephen Chamberlain che era il socio e amico di Lynch da una vita. Con lui aveva fondato Autonomy e poi dato vita a Darktrace, azienda di cybersicurezza creata nel 2013 e che utilizza l’intelligenza artificiale per creare pacchetti di sicurezza informatica su misura per i propri clienti. In particolare, i servizi segreti. Sempre loro che in queste vicende che vi stiamo raccontando, non mancano mai. Quotata alla Borsa di Londra, Darktrace con un valore di 2,5 miliardi di sterline nel 2021 (2,9 miliardi di euro), è stata rilevata nello scorso aprile dal fondo Thoma Bravo per 5,3 miliardi di dollari, e dallo scorso luglio è partecipata al 5% dal fondo d’investimenti BlackRock.
Tutto, ma proprio tutto, è colpa di un destino crudele? Sappiamo che Dal Regno Unito è stato annunciato l’arrivo di una task force della Marine Accident Investigation Branch, una sorta di Fbi marittima che nel mondo accerta e indaga ogni incidente o naufragio in cui siano coinvolti scafi battenti bandiera inglese come il Bayesan. E che nell’alta finanza sono in molti a voler conoscere la verità, visto che possono disporre di valenti investigatori. Un clima nel quale sono in molti a sostenere che un commissariamento investigativo sia possibile.
Intanto per valutare a pieno le responsabilità che ci riportano a quella tragica notte con il Bayesan ancorato in rada davanti a Porticello, con la grande deriva ritirata a metà (solo a causa dei bassi fondali?) ci si interroga sul perché non si siano avvertiti i rischi delle avverse condizioni atmosferiche mentre gli ospiti reduci da una cena sontuosa a base di champagne rientravano nelle rispettive cabine che poi, per sette d loro si sono trasformate in tombe a 40 metri di profondità. Le onde sempre più alte, il vento forte accompagnato da lampi e tuoni avrebbero consigliato prudenza a chiunque, come hanno detto i saggi pescatori del posto. E invece? Invece non sarebbero stati presi i provvedimenti di sicurezza. E, in particolare non sarebbe stato chiuso il portello laterale, una sorta di enorme bocca aperta a filo d’acqua da cui vengono fatti uscire i tender per portare gli ospiti a terra, le moto d’acqua e altro ancora. Proprio da qui, sarebbero entrate tonnellate d’acqua che, invadendo la sala macchine, hanno spento i generatori e reso il grande veliero praticamente ingovernabile. Il resto lo sappiamo: il Bayesan ha rotto l’ormeggio, si è intraversato e in pochissimi minuti si è inabissato. Erano le 4,48 del mattino del 19 agosto.
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