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IL BORGHESE

Caccia ai pusher
Arriva Serpico

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Caccia ai pusherArriva Serpico

Caccia ai pusher Arriva Serpico

La fotografia scattata da un cittadino (che pubblichiamo qui accanto) la dice lunga sulla tracotanza degli spacciatori di morte che occupano stabilmente via Nizza. Padroni della strada e cacciatori di ragazzi inconsapevoli di giocarsi la vita con pastiglie e addirittura con l’eroina. Sniffano e poi nell’euforia fanno casino. O peggio. La lunga strada che attraversa Torino è la loro giungla, la possiedono e la comandano. Chi sgarra paga, chi si ribella prende le botte, sempre che dalle tasche non escano le lame. L’emergenza dura da anni, ma ora c’è di più, una sorta di impunibilità dovuta forse al numero di questi delinquenti senza Dio che hanno persino i posti fissi dove fare i presidi, quei minimarket che vendono alcol fino a notte fonda e che diventano fiancheggiatori di questi maledetti, per paura o per quieto vivere. Una maxi-petizione dei cittadini chiama in causa il Comune, la Questura e la Prefettura.

Si chiede un presidio interforze sul territorio, si segnalano le zone più pericolose, dalla suburra intorno alla stazione, ai portici, e poi su, lungo la ciclabile fino a piazza Bengasi. Qui i pusher corrono con i monopattini, consegnano le dosi, sfiorano le auto. Viaggiare in controsenso nelle vie traverse, da queste parti, è un’abitudine. E se qualcuno si ribella sono altri guai. Dietro c’è la malavita, quella più violenta, comandata dai nigeriani che vendono pure le donne. Insomma un inferno che, almeno speriamo, avrà il suo Serpico, un ufficiale dei carabinieri prestato alla politica, quel Marco Porcedda che, appena nominato assessore alla sicurezza del Comune, ha fatto storcere il naso a più di un politico, arrivando a chiedere al sindaco che cosa ci fa in consiglio, un ex carabiniere. La domanda che ha accomunato molti diffidenti ha una risposta: fa il suo dovere, con l’esperienza maturata in anni di servizio. Porcedda è uno che fa poche parole e mira ai fatti. Non aspettiamoci miracoli, ma attenzione al territorio, sì. E ripulire via Nizza sarebbe un bell’inizio.

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