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IL BORGHESE

Riportate a casa i nostri militari!

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Riportate a casa i nostri militari!

Riportate a casa i nostri militari!

C’è un altro casco blu dell’Onu ferito in Libano. Il quinto in poco più di 48 ore. Al calar della notte, ieri, addirittura un gigantesco caterpillar israeliano ha tentato di sventrare le difese di una base italiana e, poche ore prima ci sono stati danni gravi al nostro avamposto «1-31» nel villaggio libanese di Labbouneh controllato dalla Brigata Sassari. Focolai evidenti di guerra dove 1.200 soldati per altro esperti e bene attrezzati sono in balia della sorte. Resistono nei bunker perchè questo è il loro mandato di “osservatori di pace”. Ma vale ancora questa etichetta? Dall’Europa agli Usa c’è la condanna dura verso Israele, ma le truppe non si fermano e gli Hezbollah rispondono con decine di razzi oltre il confine. La nostra posizione nel mezzo di questo inferno richiede soluzioni rapide anche perchè, al di là delle parole della diplomazia internazionale, c’è il sospetto, assai fondato, che la patata bollente ora sia solo nelle mani del nostro governo.
Con due possibili soluzioni, almeno nell’immediato: iniziare a ridurre il contingente o spostarlo dalle linee del fuoco. Insomma modificare le regole d’ingaggio anche perchè fonti della Difesa avvalorano l’ipotesi che sull’attacco israeliano ai soldati Onu potrebbe aver pesato il fatto che alla guida di Unifil c’è un generale spagnolo Aroldo Lazaro e il governo di Madrid è il più inviso a Netanyahu, essendo stato l’unico, con l’Irlanda, ad aver riconosciuto lo Stato palestinese. Come dire che che gli israeliani temono possa dare copertura agli Hezbollah e noi italiani funzioniamo da terzo incomodo. E soprattutto possiamo essere testimoni di un attacco in grande stile con le evidenti conseguenze sulla popolazione civile. Non a caso  forse il Presidente Mattarella ha convocato il Consiglio supremo di difesa per il 23 ottobre con all’ordine del giorno «lo stato delle missioni militari italiane nella regione mediorientale».
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