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IL BORGHESE
24 Ottobre 2024 - 05:52
Una pantera della polizia
Spaccate, rapine a raffica e persino uno stupro in mezzo ai cantieri del parco del Valentino. E mentre la Torino delle periferie invoca più agenti e chiede addirittura l’esercito per pattugliare le strade preda di senza Dio e spacciatori, i poliziotti che fanno il loro dovere finiscono nel mirino. E vengono tacciati addirittura di razzismo dal Consiglio d’Europa. Tanto da poter dire che la polizia è sotto attacco, inducendo persino il presidente della Repubblica Mattarella a ribadire «stima e vicinanza alle forze di polizia», mentre la premier Meloni e Matteo Salvini gridano allo scandalo. Ci diranno i fatti se la questione migranti, la stretta delle Procure su agenti in servizio in mezza Italia e le accuse dell’Ecri, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza, siano in qualche modo collegati da una qualche strategia, ma il sospetto è legittimo. Per capire bisogna mettere in fila i fatti: l’agente che ha ucciso un cittadino del Mali armato di un coltellaccio a Verona è accusato di eccesso colposo di legittima difesa; la procura di Pisa ha indagato una decina di poliziotti coinvolti negli scontri con i Pro Palestina del 23 febbraio scorso accusandoli di lesioni colpose e, anche qui, di eccesso di legittima difesa. Non contano per i magistrati le decine di uomini in divisa aggrediti e feriti negli scontri? Oppure si tratta di un avvertimento a chi è chiamato a proteggerci sulle strade? Sembra di vivere in un’Italia divisa in due. E peggio fa l’Europa che sembra ignorare l’esistenza della criminalità immigrata e addirittura di mafie pericolose come quella nigeriana, e arriva ad accusare i nostri ragazzi in divisa di “profilazione razziale” durante le operazioni di sorveglianza, controllo e indagine. Come dire che gli agenti prenderebbero di mira soprattutto gli stranieri, rom e africani in particolare. C’è da chiedersi se questo sia davvero il mondo alla rovescia.
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