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IL BORGHESE
29 Ottobre 2024 - 05:53
Accade tutto in nome della “razionalizzazione”: le grandi banche chiudono gli uffici distaccati, specie quelli situati nel piccoli paesi di montagna, le Poste tagliano quelli dei quartieri periferici. Le paroline di rito, per giustificare la mannaia, sono “i servizi on line”. Basta un pc, o un tablet e il gioco è fatto, si risparmiano passi e soprattutto si eliminano i tempi di attesa. Facile a dirsi per chi sa smanettare, ma gli altri? E per altri immagino gli anziani soprattutto che, a vedere le statistiche non sono certo pochi. Per loro, e anche per molti di noi, le Poste rappresentano un servizio essenziale e non solo per le pensioni, visto che -come sottolinea il marchio -si occupano anche di spedizioni oltre che di raccolta del risparmio. A Torino, dal prossimo anno, con qualche incomprensibile anticipazione, ne chiuderanno cinque di sportelli. Tutti ovviamente periferici. Ma c’è da scommettere che ne seguiranno altri, probabilmente i meno redditivi. Le Poste sono una società per azioni e come tale si comportano, badando soprattutto ai profitti. Peccato che per la gente questi siano servizi essenziali a cui ci si è affidati fin dall’infanzia con i libretti di risparmio alimentati da nonni e da qualche zia. Fermare il progresso sarà arduo ma l’occasione per la politica, specie d’opposizione, è propizia. Cartelli, bandiere, raccolte di firme. D’altra parte nel gioco delle parti il colpevole è sempre chi governa. Mentre si dimentica il passato con le razionalizzazioni che andavano di pari pari passo alle liberalizzazioni del simpatico duo Bersani-Visco. Come dire che il problema del disservizio delle Poste non ha bandiera di partito e semmai potesse essere fermano non sarà una bandiera rossa o un sit a compiere il miracolo. Semmai servirebbe una presa di coscienza sul ruolo di questi uffici che quasi sempre sono poco più che botteghe e servono il territorio tra un edicola e una panetteria. Per questo, gettando la razionalizzazione nel cestino della carta straccia, devono essere conservati. Per la gente.
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