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IL BORGHESE
04 Dicembre 2024 - 05:50
Ora sgombriamo i centri sociali
Spira un vento di guerra sulle occupazioni abusive. E non solo nei grandi ghetti sopravvissuti a decenni di politiche accomodanti, come è accaduto due giorni fa a Caivano, ma anche nei complessi popolari di Torino, gestiti dall’Atc, dove i residenti vivono nell’angoscia e nella paura. Ma non solo: l’allarme riguarda persino gli alloggi offerti in affitto attraverso internet, dove esiste il rischio che vengano ospitati senza nessun controllo criminali e addirittura terroristi.
Lo Stato finalmente si sta muovendo e le istituzioni collaborano con vigore. E, senza voler fare confronti scomodi tra gli amici della camorra napoletana che proprio a Caivano avevano strappato gli alloggi ai poveri cristi per farne residenze dorate con stucchi, arredi arabeggianti, broccati e persino maniglie d’oro, anche da noi esiste l’emergenza occupazioni. La raccontiamo da anni con le violenze da parte di nomadi e di bande criminali. Gente che sfonda le porte, ruba la corrente elettrica, infarcisce di bombole le cucine e poi prende il comando dei cortili.
A conti fatti dopo l’operazione di ieri in via Aosta, sono quasi un centinaio le case restituite all’Atc che, si spera, vengano messe a disposizione delle famiglie più fragili. Come dire che si sta rompendo un sistema che evidentemente gode di protezioni criminali, come sostengono le vittime di questi blitz che si consumano specie di notte.
Un recupero di legalità che non si può fermare anche alla luce di migliaia di famiglie che sono in lista d’attesa da anni per ottenere un alloggio popolare. E che ora non ce la fa più a sopportare soprusi e disagi. Un cambio di passo della politica e delle forze dell’ordine che dovrà necessariamente occuparsi anche dei rifugi dei centri sociali ove alla collettività tocca pure l’onere di pagare le utenze. E Torino, come altre grandi città, ne conta decine in un clima a cui, oltre all’occupazione abusiva di squatter e anarchici, si aggiunge un allarmante allarme sociale.
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