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IL BORGHESE
18 Dicembre 2024 - 05:00
Sono dei violenti Sgombrate Aska
Sono “professionisti della violenza”. Il pubblico ministero Manuela Pedrotta nella sua requisitoria al maxi processo su Askatasuna è durissima: «Sono i leader di un sodalizio che ha come elemento fondamentale il ricorso ad atti violenti». E accusa 16 dei 28 imputati di associazione per delinquere, sottolineando la tesi che all’interno del centro sociale esista una sorta di organizzazione paramilitare che, oltre a vandalizzare la città, ha anche infiltrato la lotta contro la Tav in Valle di Susa per trarne maggiore visibilità a livello nazionale. Le prove, sostiene il Pm, ci sono. In gran parte intercettazioni ambientali e telefoniche di un programma criminoso portato avanti dai leader e dai militanti di Aska che è sfociato nelle manifestazioni violente nell’ateneo subalpino e nelle piazze. Un quadro fosco dove si intravvedono “cattivi maestri”, soldati e agitatori che, nei loro dialoghi fanno emergere anche disprezzo verso chi, all’interno del movimento No Tav “non è disposto a pagare il prezzo della lotta”. Insomma la conferma di una storia già scritta in tanti, troppi cortei finiti con danneggiamenti e scontri con la polizia, in città e in Valle, che lascia aperti molti inquietanti interrogativi: quanti sono i militanti? A chi rispondono? E c’è di peggio: su questo covo attivo e sopportato da ben 27 anni senza che nessuno si sia disturbato a sgomberarlo, si innesta la questione politica legata addirittura alla legalizzazione di Askatasuna, oggetto di un progetto del sindaco Lo Russo nel quadro dei “beni comuni” da recuperare alla città. Il processo suggerisce ben altre azioni. Anzi, dietro l’angolo, si potrebbe adombrare il rischio di una corresponsabilità morale che affonda le radici nel passato quando su questo edifico occupato si mormorava fossero ospiti personaggi legati alle frange terroristiche. Il Comune e la Prefettura che fino ad ora non ha agito, devono prendere atto che sono stati commessi gravi reati studiati a tavolino nel covo e messi in atto dai suoi militanti. Aska va sgomberato. E subito.
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