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IL BORGHESE

Questi 23 anni,
un grande onore

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Questi 23 anni,un grande onore

Beppe Fossati e Massimo Massano

Senza di Voi, cari Lettori, non ce l’avremmo mai fatta. Ventitré anni fa, sarebbe naufragato il sogno di creare un quotidiano popolare fortemente legato al territorio e alle sue problematiche, ma anche e soprattutto uno stretto legame con le persone. E le loro piccole e grandi storie, dove l’amore, il lavoro, l’ingegno e le speranze purtroppo a tratti si mescolano con la rabbia e la violenza. Bella e mala vita per noi che qui siano nati, cresciuti e viviamo cavalcando le bizzarrie della vita.

Per questo TorinoCronaca ha cercato di dare un significato alle due parole che campeggiano sulla testata: il legame profondo con la città e la sua provincia e l’onore straordinario di poterle raccontare. Il resto lo avete fatto voi sfogliando le nostre pagine o smanettando sullo smartphone. Amici fedeli che hanno contribuito a creare una comunità straordinaria e attiva. Lo dico per chi ci legge tutti i giorni, per chi ci scrive, manda Whatsapp e mail. O magari è un Amico Reporter. Ma anche per chi ci bacchetta quando osiamo troppo. O troppo poco. È stato un onore per me, servirvi ogni giorno un piattino ricco di notizie assieme ai miei ragazzi che ormai sono adulti e capaci. A due di loro, Andrea Monticone e Marco Bardesono, lascio la direzione e la vicedirezione, a Claudio Neve, che si è forgiato per quasi un ventennio alla macchina del giornale, la guida della cronaca. Quasi dei figli, per me. Credetemi, siete in buone mani.

E poi, siccome soffro dell’incurabile sindrome del giornalismo da quando avevo vent’anni, io sarò ancora vicino a loro. Un po’ meno sulla notizia e un po’ di più nella gestione dell’azienda, vicino all’editore Massimo Massano che mi ha chiamato nel consiglio di amministrazione. C’è tanto da fare, e lo faremo insieme per rendere TorinoCronaca sempre più competitivo sia sulla carta che sul web.

D’altra parte le grandi passioni hanno sempre un posto privilegiato nei nostri cuori. Dunque arrivederci, cari amici. Vi saluto tutti con una simbolica ma calorosa stretta di mano.

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