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Il Borghese

Quei 5 milioni (in)felici come una Pasqua...

Ristoranti, supermercati, ecco chi lavora anche nei giorni festivi

(In)felici come una Pasqua...

Felici come una Pasqua? Chiediamolo a quelli che lavorano oggi (o a Natale, Capodanno, Ferragosto o semplicemente in una normale domenica): sono 5 milioni di persone, 283mila soltanto in Piemonte. Lo dice la Cgia di Mestre. E significa, nella nostra ragione, il 20% circa di tutti i lavoratori.

Chiaramente settori come la ristorazione sono quelli che maggiormente incrementano questa statistica, mentre nella grande distribuzione ormai i supermercato annunciano quando chiudono, di domenica o nelle feste comandate, anziché quando aprono. “Chiusura straordinaria” potrebbe essere un ideale cartello apposto sulle vetrine.

Nonostante le invocazioni di parti della politica o dei sindacati, il lavoro festivo è ormai consuetudine. E molti lavoratori, specie chi ha i contratti più sfavorevoli, esultano per quel plus rappresentato dallo straordinario festivo.

Con buona pace di taluni romantici, non esiste più il “sabato del villaggio” che aspetta la festa. Forse perché in campagna non è certo da ieri che in molti paesi ci sono i negozi aperti di domenica: durante la settimana si lavorava nei campi, come la si faceva la spesa? In paese si scendeva giusto la domenica.

Paradossalmente proprio questo dava più senso alla domenica? Mentre, oggi, rischiamo che ogni giorno sia uguale all’altro? Fortuna che ci pensano i trasporti pubblici con gli orari festivi e gli studi (chiusi) dei medici di famiglia a ricordarci che non è così.

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