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Il Borghese
19 Luglio 2025 - 05:50
Manovre finanziarie top secret, al Comune di Torino. Tanto che la delibera di giunta, presentata ieri, lunedì pomeriggio approderà in Consiglio Comunale a porte chiuse, con consegna del silenzio anche per i consiglieri stessi. Manovre con cui il Comune si libera di una parte di un debito che, finora, è costato quasi 200 milioni di euro, con un conto di interessi negativi di circa 15 milioni l’anno.
La questione è quella dei derivati, i famigerati prodotti finanziari - dei prestiti obbligazionari, in pratica - acquistati all’epoca della giunta Chiamparino, in un momento di straordinario ottimismo dei mercati, e poi rivelatisi una trappola tossica. Tanto per dire, la Regione Piemonte, in causa a Londra per gli stessi prodotti, finì per dover pagare 36 milioni a due banche.
Il Comune aveva in atto sei prestiti obbligazionari con Intesa Sanpaolo, Jp Morgan e Dexia Crediop. E su questi aveva intentato causa, presso il tribunale inglese. C’era poi un altro derivato che rimaneva però fuori, essendo emesso in Italia. All’epoca della causa, il sindaco Stefano Lo Russo, dati gli “avversari”, aveva tenuto a precisare che «Intesa è un partner strategico della Città, con cui lavoriamo benissimo», dunque nessuna guerra al Grattacielo.
Adesso l’assessora al Bilancio, Gabriella Nardelli, spiega che «fin dall’inizio abbiamo monitorato con attenzione la situazione dei derivati, intervenendo con una strategia graduale e mirata per ridurre i rischi per il bilancio comunale». E ora, ecco l’offerta di una transazione: la banca, di fatto, nella transazione per la causa in corso, offre la cancellazione anche del secondo derivato, quello in Italia. Approvata questa transazione - ecco l’oggetto della delibera presentata ieri in giunta - ora tocca al Consiglio votarla. In gran segreto, tanto da non rivelare né l’importo di questo credito e neppure la banca. Il Comune avrà trovato una... Intesa?
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