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Il Borghese
30 Agosto 2025 - 05:50
L’effetto farfalla del mercato si abbatte su una Italia sempre più in stagnazione. I dati dell’Istat, aggiornati, dicono che la crescita del nostro Pil è dello 0,1% nel secondo trimestre 2025 (dal +0,3% di gennaio-marzo), che diventa +0,4% su base annuale. Praticamente, immobile. Il motivo? I consumi delle famiglie «sono nulli» secondo l’Istat.
Il Pil, ossia il prodotto interno lordo, è un indicatore dell’economia più complesso di quanto sembri. E si alimenta di paradossi. Nel calcolo si tiene conto dei redditi prodotti dall’economia nazionale, un conto in cui entrano redditi da capitale e redditi da lavoro. E qui veniamo al primo paradosso: le statistiche ci dicono che gli occupati sono aumentati, ma quello che non si mostra apertamente è che gran parte di questa nuova occupazione è legata a lavoro di scarsa qualità.
Per intenderci: il tanto decantato patrimonio turistico del nostro Paese - che pure registra flussi miliardari - crea principalmente occupazione a basso reddito. E la morfologia produttiva dell’Italia presenta soprattutto piccole e medie imprese, le meno attrezzate, anche economicamente, a investire in innovazione e dunque a raggiungere maggiore competitività.
Redditi più bassi, falciati dalla pressione fiscale (l’anno scorso si è registrato un prelievo medio del 42% su una busta paga), non consentono investimenti né consumi.
Il “carrello della spesa” - un paniere/indicatore -, cresce più del doppio della media dei prezzi. Ad agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra una variazione del +0,1% su base mensile, contenuta grazie al calo dei costi energetici. Ma i beni alimentari (in particolare quelli freschi), per la cura della casa e della persona passano dal +3,2% di luglio al +3,5% di agosto, arrivando a sfiorare in taluni casi il +4%.
Effetto farfalla, appunto: la farfalla batte le ali in Giappone e provoca un terremoto a New York. Una famiglia rinuncia a comprare una confezione di biscotti al discount e il Pil si blocca? I numeri dicono questo. Ci guadagna solo l’alta finanza speculativa, quella che sa scommettere anche sulle crisi (o le alimenta).
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