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15 Giugno 2022 - 13:24
(Depositphotos)
Nuova iniziativa della Regione Piemonte a favore della montagna e in particolare dei servizi scolastici nei territori montani per l'anno scolastico 2022-2023. La Giunta, su proposta del vicepresidente ed assessore alla Montagna, ha approvato la delibera che conferisce alla direzione Ambiente, Energia, Territorio, settore sviluppo della Montagna, l'incarico di predisporre il bando per la concessione del contributo finanziario da assegnare alle Unioni Montane. La somma stanziata è di 540mila euro.
Il contributo erogato dalla Regione ha come finalità sostenere:
a) iniziative volte al mantenimento del servizio scolastico per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, ubicate in contesti montani di particolare marginalità che renderebbero disagevole la frequenza scolastica in caso di cessazione del servizio, nell’importo massimo di 18.000 euro per ciascuna iniziativa e relativamente alla copertura dei costi sostenuti per l’impiego di personale; per le sole scuole primarie di primo grado con più di 10 alunni e con situazione di pluriclasse con più di tre gruppi classe potrà essere riconosciuto un contributo massimo di 36.000 euro;
b) la razionalizzazione di particolari realtà di pluriclasse per un importo massimo di 5.000 euro per ciascuna iniziativa nella scuola primaria e di 8.000 per ciascuna iniziativa nella scuola secondaria di primo grado.
La delibera della Giunta prevede inoltre che i programmi didattici presentati dalle Unioni montane, formulati in accordo con gli Istituti scolastici di riferimento, dovranno essere redatti sulla base del bando regionale tenendo conto:
1. della presenza o meno, nella zona, di altri istituti scolastici completi di servizi e dei tempi necessari per raggiungerli, utilizzando criteri territoriali oggettivamente quantificabili quali l’altitudine, la distanza tra i plessi ed i tempi di percorrenza;
2. della necessità di garantire il diritto all’istruzione nelle situazioni di particolare criticità, ovviando al disagio degli alunni che in caso di cessazione del servizio sarebbero costretti a frequentare altre sedi scolastiche il cui raggiungimento risulterebbe problematico per le famiglie ubicate in contesti montani di forte marginalità, con conseguente rischio di spopolamento dei comuni montani;
3. delle situazioni di pluriclasse ove siano documentabili realtà di particolare disagio, dovute alla composizione delle stesse in rapporto alla dotazione di personale docente ed al tempo scuola proposto.
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