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Romano De Marco scorda Vanni Sbragia ma porta i personaggi in cerca di sé...

storie del borgo senza tempo
Dopo il successo conquistato con lo pseudonimo di Vanni Sbragia e l’irresistibile romanzo “Un po’ meno di niente”, Romano De Marco torna con un nuovo libro, “Storie del borgo senza tempo” (Fernandel, 12 euro). Un libro ambientato in un borgo in Toscana dove l’arte, la cultura, il rispetto del territorio e delle tradizioni creano un’alchimia che supera le barriere del tempo e della storia, scandendo la vita delle persone che ci abitano e di quelle che lo visitano. Quel borgo si chiama Peccioli, un luogo in grado di riflettere l’essenza più profonda della vita. E a Peccioli, si snodano le storie di alcuni personaggi già apparsi nel precedente romanzo di Romano De Marco, “Il cacciatore di anime” (Piemme). Agnese, che credeva di essere immune all’amore. Gino, che dovrà scegliere fra la diffidenza e l’amicizia. Remo, che ha deciso di ricominciare daccapo. Serse, che ha capito che amare qualcuno significa lasciarlo libero. Teresa, che non si arrende a un sentimento che si è raffreddato. E infine Matteo che vuol restituire a Peccioli quel che è di Peccioli. Donne e uomini normali che soffrono, amano, falliscono, combattono ma si rialzano. E che traggono forza e consolazione da un luogo magico e speciale. Un luogo fatto a misura delle persone e della loro anima.
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