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02 Marzo 2023 - 09:02
Il cuore di una indagine a bordo di un decrepito battello fluviale, al suono di un’orchestrina nera - da sostituire con quella di bianchi quando si approda in qualche cittadina un filo turbolenta -, le armi da consegnare all’ingresso, poi alcol, balli sfrenati, qualche rissa qua e là. E una bambina da salvare. Basterebbe anche solo questo per capire come “Gli scomparsi” (Minimum fax, 19 euro, traduzione di Chiara Baffa) di Tim Gautreaux sia un mystery ben diverso da tutti gli altri. Anzi, persino la definizione possiamo affibbiargliela solo perché c’è il meccanismo dell’investigazione, ma in realtà come ogni buon romanzo che si rispetti sfugge alla catalogazione - buona normalmente per mettere ordine su uno scaffale in libreria.
Tim Gautreaux è considerato in modo unanime un esponente della cosiddetta «southern literature» degli Stati Uniti, tra retaggi coloniali, tensioni razziali, emancipazione ma anche forti tradizioni del sud degli Stati Uniti, un filone cui si può ascrivere certo il missouriano Mark Twain, ma anche Truman Capote, per arrivare fino ad Anne Rice e John Grisham. Gautreaux, per parte sua, figlio di un comandante di rimorchiatori, autore di racconti di vita che lui chiama «romanzi di palude», preferisce essere definito «uno scrittore che viene dal sud», dalla Lousiana.
Ed è da qui che partono le vicende di Sam Simoneaux, che da neonato si è salvato solo perché il padre, agonizzante, l’ha chiuso dentro una stufa spenta, proteggendolo dalla pioggia di proiettili che si stava riversando sulla loro casa, crivellando pareti, genitori, fratelli. Poi, divenuto adulto, è arrivato in Francia da soldato proprio nel giorno della fine della prima guerra mondiale. Sui campo di battaglia è rimasto a far pulizia, a rimuovere le tonnellate di ordigni inesplosi. Tornato in patria, ha trovato lavoro come sorvegliante in un grande magazzino: ed è qui che, un giorno, una bambina, figlia di due musicisti, viene rapita. Perso il lavoro, ma convinto dal dolore dei genitori e da quell’ombra dentro di lui per il figlio morto di febbri, dal ricordo dell’orfanella nella campagna bombardata di Francia, decide di mettersi in cerca della bambina, ceduta a una ricca coppia senza figli. Tra il grande fiume e le paludi, tra morsi di cani e vendette famigliari, e un immaginabile ritorno all’origine di tutto quel viaggio che è la vita, in una struggente circolarità, Gautreaux regala un romanzo di rara intensità.
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