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La curiosità
24 Febbraio 2025 - 21:31
Kendrick Lamar, Kanye West (in mezzo), Drake (Fonte Instagram)
Perché Drake ha scagliato una Yeezy da un attico di Sydney contro un drone che suonava "Not Like Us" di Kendrick Lamar? Per ore il web si è scervellato sulla questione, tra teorie complottiste e ipotesi sul karma che colpisce duro. Poi la rivelazione: era tutto un teatrino ben orchestrato, un'operazione di marketing che in Italia farebbe venire il mal di testa al Codacons.
Il video, pubblicato da una pagina di fan dello streamer e meme vivente IShowSpeed, è virale: un drone si avvicina alla terrazza dell'attico di Drake, riprende la scena e, per un attimo, inquadra il laptop del rapper. Lo schermo mostra una finestra di navigazione con aperta una virtual machine che punta dritta su Stake, il noto sito di scommesse online. Un dettaglio non troppo nitido, ma abbastanza per scatenare il sospetto. Drake, appena rientrato da una pausa dal betting, si trova di fronte all’inaspettato intruso: un drone che spara a tutto volume la diss track dell’acerrimo nemico Kendrick Lamar. La reazione? Il lancio maldestro di una Yeezy arancione, che fallisce miseramente il bersaglio e poi... blackout.
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Ma cosa stiamo guardando davvero? Anche se in forma meno brutale del solito, il video ha messo in scena un classico caso di rage bait: una strategia manipolativa perfetta per scatenare la reazione immediata del pubblico. Il trucco è semplice: pubblicare un contenuto talmente assurdo da spingere chiunque a commentare e ricondividere compulsivamente. Ma non solo: molti utenti ripubblicheranno il video dando ancora meno spiegazioni rispetto all'originale, dando così il via a un vero e proprio boom, che rende ancora più realistico il contenuto. E quale innesco migliore dell'ennesima provocazione dei fan di Lamar? "Chi è il genio che ha mandato quel drone da Drake pompando la musica di Kendrick?", si sono chiesti i social appena il video ha iniziato a girare. Ma qui sta il vero colpo di genio del team del rapper: il video non si limita a sfruttare il beef più acceso del momento, ma infila anche un'altra frecciatina niente male.
E stavolta, il bersaglio è Kanye West. A dirlo non è Drake, ma il pubblico stesso: "Lanciare una ciabatta giù dal balcone, creata da Kanye (Yeezy, in collaborazione con Adidas) e che costa più di 100 dollari, dice molto sul loro rapporto". Il gesto non è casuale: solo dieci mesi fa, Kanye si è schierato apertamente con Kendrick Lamar nel diss collettivo contro Drake. Nell'intro del remix di "Like That", Ye aveva dichiarato: "Ehy K-Dot, sono con te, facciamo fuori quel babbo". E non si era fermato lì. Kanye aveva affondato ancora più il colpo con una strofa al vetriolo: "Dov'è Lucien? (CEO di Universal e 'capo' di Drake), vai a fargli da schiavetto ne***. Non mi viene in mente neanche una tua strofa". Un affronto diretto che rende il lancio della ciabatta più di un semplice scatto d’ira: è una risposta simbolica a un vecchio tradimento.
Già, quella Yeezy sfortunata non solo ha mancato il drone, ma è finita nel fiume Parramatta. La conferma? Un post dell’associazione che ripulisce le acque di Sydney, che ha recuperato la ciabatta con tanto di caption ironica: "Ehy Drake, questa è tua?". Però anche stavolta il web non delude, e i detective dei social notano un dettaglio che cambia tutto: la scarpa recuperata dal team di pulizia e postata su Instagram non sarebbe una Yeezy, ma una ciabatta Nike Slide. Un colpo di scena che aggiunge un ulteriore livello di genialità alla trovata di Drake. E non sarebbe un caso, visto che Drake è ambassador del brand e ha una collaborazione attiva con Nocta.
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Morale della favola? Stake.com ha appena guadagnato una valanga di traffico "gratuito" grazie a una sceneggiata che ha mandato in tilt il web. Il casinò online, con sede tra Australia e Curaçao, è già noto per collaborazioni strategiche con il rapper, e Drake non è certo nuovo a questi giochi. Questa volta, però, il piano è stato più subdolo del solito: non una semplice sponsorizzazione, ma un contenuto studiato per diventare virale, spingendo Stake sotto i riflettori senza neanche dover mostrare il logo. E forse, tra un rage bait e l’altro, anche Nike ci ha guadagnato senza neanche volerlo.
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