I riflettori sono spenti. E per per vedere i resti di quello che fu il tempio torinese della musica rock bisogna sperare in una giornata di sole e aprire le porte spingendo i maniglioni antipanico. La luce, anche volendo, nell'ex Mazda Palace di corso Ferrara non si accende più. «Se la sono rubata - spiega Sergio, il custode - Si son portati via tutti i cavi dell'alta tensione». Erano romeni, lui si è accorto dell'intrusione, e la polizia li ha arrestati. Ma era troppo tardi. Anche perché avesse ancora un senso rimetterli a posto. Per l'ex Mazda Palace era già cominciato un declino che adesso, a 19 anni dall'inaugurazione con un concerto del Molleggiato, sembra compiuto. E vederlo trasformato in magazzino, con bar e tribune logorate dal tempo e il tetto scoperchiato dalla tromba d'aria di qualche settimana fa, fa male. Soprattutto se si pensa che grazie a questo spazio si era riusciti a portare a Torino artisti del calibro di Baglioni, R.E.M., Duran Duran, per dirne solo alcuni. Una forza attrattiva nei confronti delle star nazionali e internazionali che il grande progetto del Comune costruito dall'altra parte dell'isolato e costato diversi milioni di euro non ha mai avuto.
L'Arena Rock di via Druento al pubblico e ai musicisti (ricordate il gran rifiuto di Vasco?) non è mai piaciuta. E anche l'ultimo tentativo di darle un senso, con la realizzazione di una pista di go kart, è arrivato al capolinea.
Dopo lo sgombero della Cascina Continassa, anche le chiavi dell'Arena sono passate alla Juve che, a quanto pare, al suo posto, starebbe per realizzare una parte del progetto per la riqualificazione dell'area. Una riqualificazione che potrebbe comprendere anche l'ex Mazda Palace, che sorge sui terreni consegnati alla società bianconera ma è ancora "sub judice", al centro di un confronto fatto di carte bollate tra il Comune, che ne è proprietario, e Divier Togni, che ce l'ha in concessione.
Intanto, il tempio del rock resta una cattedrale nel deserto. Stessa sorte toccata alle palazzine dell'ex Moi al Lingotto, costruite per le Olimpiadi del 2006 e, pure queste, costate milioni di euro. Anche l'ex Moi, adesso, cade a pezzi. Ma non è più disabitato. Da qualche mese è stato occupato dai profughi che, finito il progetto di assistenza pagato dallo Stato, avevano dovuto lasciare dormitori e hotel ed erano rimasti in mezzo a una strada. Le cronache recenti - con i racconti di aggressioni subite da chi abita nelle case vicine e dai dipendenti dell'Arpa - ha risollevato una polemica che sembrava sopita. E in molti sono tornati a chiedere ciò che - con la Juve alle Vallette sembra finalmente arrivato. Quella "riqualificazione" che, almeno qui, sembra pronta a cancellare i grandi flop.
Powered by
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter ...
Buongiorno Torino!La nostra newsletter quotidiana gratuita, con tutte le notizie più fresche del giorno.
L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone Vicedirettore: Marco BardesonoCapo servizio cronaca: Claudio Neve Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..