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Incuria due mesi dopo l’alluvione. Il Chisola pieno di rifiuti fa paura

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Elettrodomestici, pneumatici e tanti (troppi) alberi da tagliare. A distanza di più di due mesi dalla rottura degli argini del Chisola che provocò la parte più consistente dell’alluvione, il problema della pulizia dell’alveo del fiume resta, soprattutto dietro borgata Barauda.

Qui il Chisola sommerse la zona due mesi e mezzo fa e oggi lungo il suo corso si trovano rifiuti: da vecchie lavatrici a gomme d’auto, passando per piccole discariche di resti edili. E poi tante piante che in caso di piena renderebbero molto complicato lo scorrere dell’acqua. «Se non viene fatta la manutenzione del fiume - dice Beppe Osella, consigliere comunale di Fratelli D’Italia -, il pericolo è di nuovo dietro l’angolo».

Aipo, l’agenzia che si occupa della manutenzione del bacino del Po, ha già chiesto 9 milioni di euro per realizzare e sistemare gli argini dalla sorgente fino a valle del fiume e sta monitorando la situazione.

Nel frattempo c’è una buona notizia: il canale scolmatore. La settimana scorsa il Comune aveva preannunciato che l’opera si sarebbe fatta e ieri è stato pubblicato il progetto definitivo.

L’obiettivo dell’opera è quello di evitare gli allagamenti diretti causati dai rii collinari (Botero, San Bartolomeo, Palera, Molino del Pascolo) e i rigurgiti delle fogne nell’area compresa tra corso Savona, strada Genova e la tangenziale.

Il progetto prevede la costruzione di un canale di circa 300 metri, situato presso il canale della Ficca e l’Agenzia delle Entrate. A questo sono associate due stazioni di sollevamento, rispettivamente dotate di otto e due pompe di drenaggio.

Saranno messi in sicurezza anche i sottopassi di via Brandina e strada Tiro a Segno. Aipo, inoltre, effettuerà interventi di arginatura lungo la sponda destra del Po. La

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