l'editoriale
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02 Giugno 2021 - 08:03
La misura è colma. «Si smetta di fare alchimie politiche continuando a parlare di alleanze Pd-M5s». A sbottare è il vicepresidente del consiglio regionale, Mauro Salizzoni. L’ex chirurgo in pensione ora si trova ai margini della contesa elettorale, ma il diritto di esprimersi se lo è guadagnato sul campo, tirato per la giacca nell’agone prima e abbandonato poi al suo destino. «Il Pd ha preso una posizione netta, vedremo se verrà mantenuta anche in un eventuale secondo turno» aggiunge e si dice disponibile ad allargare il campo dopo il voto.
La partita dell’alleanza infatti è tutt’altro che chiusa. A Roma, come a Torino. Se ne è discusso ancora durante il primo faccia a faccia tra i candidati alle primarie del centrosinistra. Porta sbarrata per il Radicale Igor Boni: «Nessuna alleanza con chi è stato artefice del declino della città». Chiusura anche da parte del capogruppo dei dem in Sala Rossa Stefano Lo Russo: «Ho sottoscritto un documento che mi impegna a sostenere il candidato che vincerà, ma non credo che possa decidere da solo. Ci sarà sempre un confronto con la coalizione, non sarà un imperatore». Lascia intravedere spiragli di apertura il civico Francesco Tresso. «Rischiare di perdere le Circoscrizioni in favore della destra mi preoccupa - spiega -. Lì dovremo valutare se è possibile trovare un accordo, non per il Comune». Enzo Lavolta può dire, senza timore di essere smentito, di aver cercato più volte di percorrere la strada dell’asse giallorosso, senza riuscirci. Tuttavia, mette in chiaro che «andare con i Cinque Stelle al secondo turno sarebbe una ipocrisia».
Divisi quando si parla di grillini, i quattro del centrosinistra appaiono più compatti sulla necessità di rinnovare la Ztl centrale, pur non istituendo un “tassa di pedaggio”. Tutti convintamente “Sì Tav” e ambientalisti, non si sottraggono quando c’è da parlare di automotive e del rapporto della Città con Stellantis. I candidati poi si mostrano ben consci dell’importanza del voto nelle periferie. «Qui ci giochiamo la vittoria o la sconfitta» sottolinea Boni, parlando di Torino nord. «Portiamo degli assessorati in Barriera» suggerisce Tresso. «Dobbiamo recuperare relazioni e socialità» commenta Lo Russo. E infine Lavolta pensa ad «anagrafi periferiche, che diventino luoghi di cultura».
Non si torna indietro sul tema dei diritti e nemmeno sulla ricerca di una mobilità sempre più dolce. Ma con alcuni distinguo rispetto al passato. «Da ciclista, eliminerei subito le case avanzate» commenta Tresso. Perplesso su alcuni passaggi della ciclabile di via Nizza, Lavolta. Infine i quattro si trovano d’accordo sul ritorno ai fuochi d’artificio la notte di San Giovanni. «La città ha bisogno anche di questi simboli» il commento di Lo Russo.
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