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Parte l’austerity al Comune di Torino: le strade più buie dall’una di notte

In previsione di un autunno difficile, il Comune di Torino decide di abbassare di due gradi il riscaldamento degli uffici pubblici. Uno solo per scuole e centri anziani. La richiesta di ridurre i consumi è stata inviata direttamente a Iren dalla vicesindaca Michela Favaro e dall’assessore con delega all’Ambiente Chiara Foglietta.

«La misura rientra nel novero delle iniziative della Città dirette a contenere i consumi inerenti tutte le forme di riscaldamento e conseguentemente i costi delle forniture, i cui contratti sono in gestione all’Area Facility Management - Teleriscaldamento, Metano, Carburanti Extra-rete, Energia Elettrica» si legge nella lettera indirizzata all’amministratore Giuseppe Bergesio. Inizialmente preventivato in 30 milioni di euro, il caro bollette per il Comune di Torino è salito a quota 44 milioni, come ha spiegato l’assessore al Bilancio Gabriella Nardelli in commissione consiliare.

Dodici milioni in più rispetto a quanto inizialmente preventivato dall’Ente e la voce di spesa rischia di salire ancora. Per contenere ulteriormente i costi - contemporaneamente - abbattere anche le emissioni di Co2 nell’aria, sono in atto interventi anche sull’illuminazione pubblica e sulle lanterne dei semafori. Tutti i lampioni a led infatti ridurranno la loro intensità di illuminazione dopo l’una di notte. Si tratta di circa il 60% delle luci presenti sul territorio cittadino, secondo un piano di sostituzione avviato nel 2015. Il sistema prevede un affievolimento automatico della luminosità del 10% tra mezzanotte e l’una. E del 30% dell’una, fino allo spegnimento completo all’alba. Il risparmio energetico derivato da questa operazione si attesta intorno ai 30 gigawatt ora all’anno. Traducibili anche in un taglio di 14mila tonnellate di anidride carbonica l’anno per la città di Torino.

Procede anche la sostituzione delle lanterne semaforiche. «Al momento siamo oltre il 50%» fanno sapere da Palazzo Civico. Farà risparmiare ben 7 milioni l’anno alla Città anche il progetto di riqualificazione di 800 edifici comunali portato avanti da Iren. L’investimento da 110 milioni di euro in sette anni promette un grande ritorno per le tasche dell’Ente che, di suo, non tirerà fuori neppure un euro. «Come amministratore penso anche a risparmiare» aveva detto il sindaco Stefano Lo Russo in occasione della presentazione del piano di Iren. «E con ciò che risparmio, posso investire altrove».
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