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LA POLITICA

Elezioni, Gribaudo (Pd): "Sì, mi hanno chiesto di candidarmi"

Salgono le quotazioni della vice presidente del Partito democratico

«Un partito per il lavoro e contro le ingiustizie»

Chiara Gribaudo, Elly Schlein e Chiara Foglietta

L’era Schlein rivitalizza le fila del Partito democratico. Non solo a livello nazionale. Nel torinese si contano circa 700 nuovi tesserati dopo le primarie che hanno visto trionfare l’ex vicepresidente dell’Emilia, contro il rivale Stefano Bonaccini. Oltre mille in tutto il Piemonte. La vittoria della segretaria ha portato a una revisione dei vertici della segreteria e anche la strategia per affrontare la corsa alle regionali del 2024 sembra cambiata. «Candidarmi? Sì, me l’hanno chiesto, non posso negarlo» fa sapere l’onorevole Chiara Gribaudo, attualmente vice presidente nazionale del Partito democratico e saldamente al fianco della Shlein durante tutta la campagna elettorale per le primarie.

Verso le regionali
Manca oltre un anno, ma tra le fila dei dem si è già iniziato a parlare del nome da mettere in campo per strappare il Piemonte al centrodestra. Come è consuetudine, nessuno ne parla apertamente. «Prima mettiamo a fuoco i temi, poi il perimetro delle alleanze e alla fine vediamo qual è il nome migliore» commenta l’ex segretario regionale, oggi membro della direzione nazionale del Pd Paolo Furia. «Quel che è certo è che serve un candidato aggregate» aggiunge en passant.
In questo contesto - dopo l’ascesa di Schlein - il nome di Gribaudo si è fatto spazio nel dibattito, ritagliandosi un peso che difficilmente potrà essere ignorato. Lei, dal canto suo, non nega che le sia stato chiesto di correre per il Piemonte, ma assicura di non averci ancora pensato. «Oggi secondo me più che mettere avanti i nomi, dobbiamo condividere alcune battaglie fondamentali» commenta Gribaudo. Al primo posto nei pensieri della vice presidente c’è la sanità. «Da questo punto di vista sono molto critica nei confronti dell’amministrazione di Cirio e Icardi» accenna Gribaudo. E già sembra parlare da candidata in pectore. Lei si schernisce. «Parlo di cose evidenti. Dopo la pandemia mi aspettavo che si passasse dagli annunci alle delibere. E invece...». Mette al centro del dibattito la sanità pubblica anche il segretario regionale Domenico Rossi. «Chiunque sarà il candidato o la candidata del Partito democratico alle prossime elezioni, il tema centrale sarà quello della sanità» attacca. «Noi come Partito daremo un mandato chiaro. Stiamo assistendo a un quadro disastroso - rimarca Rossi -. Al di là degli annunci, le liste d’attesa si allungano e chi può si rivolge ai privati. Molti rinunciano alla prevenzione. O peggio, alle cure».


La luna di miele dem
Mentre l’esercito di Shlein si struttura, le correnti più vicine all’area catto dem osservano. «Si vedono nei sondaggi i primi effetti dell’entusiasmo suscitato da un volto nuovo, giovane e femminile come il suo» premette la consigliera regionale Monica Canalis, ma subito aggiunge: «Le valutazioni profonde si potranno fare solo tra qualche mese, sulla base delle scelte concrete di Schlein». Per ora la fase della “luna di miele” ancora regge. «Un conto è l’unità di un partito. Altro conto è l’unanimismo» commenta laconica Gribaudo.

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