Cerca

LA REGIONE

Via libera ai sottosegretari. Il centrodestra ne spunta 2

Passa dopo quattro giorni la riforma dello Statuto regionale

Consiglio regionale

Le opposizioni fotografano la giunta dopo il voto

Ci sono voluti quattro giorni e due notti per approvare - con la contrarietà delle opposizioni - la riforma dello Statuto regionale che introduce in Piemonte due sottosegretari. La manovra proposta dal centrodestra è passata ieri grazie all’emendamento presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni. Un escamotage burocratico grazie al quale sono decaduti gli 8.420 emendamenti ostruzionistici ancora da discutere.


LA FINE MARATONA
«È un tradimento del consiglio» denuncia il capogruppo della Lista Monviso, Mario Giaccone. «Dimostra la debolezza della maggioranza, evidente nel momento in cui il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia, che dovrebbe essere terzo, interpreta il regolamento con una scelta di parte, offendendo parte dell’aula. È una deriva triste e pericolosa» aggiunge. Sulla stessa linea gli interventi degli altri capogruppo delle minoranze, i cui oltre ottomila emendamenti sono stati fatti decadere anteponendogli un emendamento della maggioranza che ha così fermato l’ostruzionismo e portato all’approvazione della riforma.


IL VIA LIBERA

Non nasconde una certa soddisfazione, il capogruppo della Lega, Alberto Preioni e rimarca come il suo partito abbia garantito le presenze necessarie «durante una maratona di 50 ore d’aula». Con i sottosegretari si «modernizza il Piemonte, per avere per una Regione sempre più vicina ai cittadini e capace di risolvere i loro problemi» sottolinea ancora Preioni. Il capogruppo di Forza Italia, Paolo Ruzzola, sostiene poi che il provvedimento «accoglie le osservazioni e le istanze arrivate dall’altra parte dell’emiciclo, perché dopo cinque giorni di discussione il testo che esce dall’aula è profondamente diverso da quello che vi era entrato». Per Allasia si è trattato di un «bell’esercizio di democrazia».

Il "sacco a pelo"  simbolo della battaglia del PD in consiglio

ILSACCO A PELO
«Il centrodestra ha ceduto, e grazie al lavoro dell’opposizione si è passati da quattro a a due sottosegretari» sottolineano il capogruppo Pd Raffaele Gallo e il consigliere Domenico Rossi, segretario regionale del partito in Piemonte. «La riduzione del numero dei sottosegretari insieme all’impegno a cancellare la legge sui super-consulenti - rimarcano i due esponenti dem - cancella ogni aumento legato ai costi della politica. Alle condizioni date sia sui numeri sia sui costi siamo di fronte una netta vittoria delle opposizioni». Il sacco a pelo - simbolo della battaglia del Pd in consiglio - torna nel cassetto.

 

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.