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L'annuncio

Sanità italiana in crisi, medici pronti a scioperare: "Stipendi tra i più bassi d'Europa"

Malcontento nel settore sanitario: i professionisti chiedono una vera riforma

Sanità italiana in crisi, medici pronti a scioperare: "Stipendi tra i più bassi d'Europa"

I medici stanno per scendere di nuovo in piazza. Dopo la legge di bilancio 2025, che non ha fatto altro che confermare i problemi irrisolti della sanità pubblica, la tensione tra i professionisti e il governo Meloni è più alta che mai. Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), ha annunciato che i medici potrebbero organizzare uno sciopero nei prossimi giorni se non ci saranno cambiamenti concreti nelle politiche sanitarie e nelle retribuzioni.

Secondo Anelli, i medici sono esasperati. I fondi stanziati non sono sufficienti a risolvere la crisi economica del settore. Gli stipendi dei medici restano tra i più bassi in Europa, non molto lontani da quelli dei Paesi dell’Est. La situazione è talmente grave che molti professionisti scelgono di emigrare per cercare condizioni migliori. “I medici sono alla frutta”, ha dichiarato Anelli, facendo riferimento alla crescente disillusione tra i professionisti. La data chiave per la prossima protesta potrebbe essere il 25 gennaio, quando ordini e sindacati si incontreranno per decidere le prossime mosse. Se non ci sarà un cambiamento, lo sciopero potrebbe diventare realtà, oppure una manifestazione pubblica di massa. La richiesta, precisa Anelli, è una sola: “Schillaci convochi un tavolo permanente con le organizzazioni mediche”.

Il tema centrale è il rinnovo del contratto di categoria. I 17 euro al mese previsti come aumento sono troppo pochi per fare la differenza. Inoltre, il governo ha introdotto misure come la defiscalizzazione delle ore di lavoro extra per alleggerire le liste d’attesa, ma questa norma non ha portato effetti concreti, a causa di un tetto imposto dalle leggi precedenti.

Dall’altra parte, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha dichiarato di essere disponibile al dialogo, ma ha precisato che l’incontro non dovrebbe essere solo una formalità. Ha anche sottolineato che, per il governo, la priorità è il capitale umano del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Secondo Schillaci, la vera sfida è attrarre giovani professionisti nel settore, ma per farlo serve maggiore investimento e un piano strutturato di arruolamento.

Sul fronte delle trattative per il nuovo contratto, si è espressa anche l’Aran, l’agenzia che rappresenta lo Stato nelle contrattazioni del settore pubblico. Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha dichiarato che il rinnovo per la Sanità sta entrando nella sua fase cruciale, con i sindacati convocati per la fine della settimana. Le trattative prevedono un aumento medio di circa 172 euro al mese per tredici mensilità, con un incremento del 6,8%. Inoltre, sono previsti miglioramenti nelle indennità per il pronto soccorso e per il personale infermieristico, oltre a misure per garantire maggiori tutele contro le aggressioni e il rafforzamento della formazione professionale.

Intanto, la Legge di Bilancio 2025 prevede un ulteriore aumento medio degli stipendi del 6,93% per il periodo 2025-2027, con un incremento di circa 183 euro al mese. Ma per i medici, questi aumenti sembrano troppo poco, troppo tardi. Resta da vedere se il governo riuscirà a rispondere concretamente alle richieste e se riuscirà ad evitare una nuova mobilitazione dei medici.

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