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duelli in aula
15 Maggio 2025 - 11:25
Una seduta turbolenta quella andata in scena oggi alla Camera durante il premier question time. Un confronto politico acceso, segnato da duelli verbali tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i leader dell’opposizione, Giuseppe Conte ed Elly Schlein. Ma a catturare l’attenzione è stato anche l’insolito ingresso in Aula di Riccardo Magi, leader di +Europa, travestito da fantasma per protestare contro l’atteggiamento del governo sui referendum.
Il fantasma di Magi e le accuse al governo
La giornata parlamentare si è aperta con un colpo di teatro: Magi, avvolto in un lenzuolo bianco, è entrato in Aula impersonando lo "spirito" dei referendum, accusando il governo di volerli silenziare. Un gesto provocatorio che gli è costato l’espulsione da parte del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. La premier Meloni, pur non commentando direttamente l’episodio, ha colto l’occasione per stigmatizzare le opposizioni, accusandole di incoerenza: “Approvano riforme che poi tentano di abrogare con il referendum”, ha detto, rispondendo a una domanda di Maria Elena Boschi (Italia Viva).
Meloni-Conte: tensione su Gaza e il riarmo UE
La tensione si è fatta subito palpabile quando è intervenuto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Il suo quesito era rivolto al piano di riarmo europeo, ma la discussione è rapidamente virata sulla crisi umanitaria a Gaza. Dopo l’appello di Conte a “condannare in silenzio questo sterminio”, tutte le opposizioni si sono alzate in piedi. Meloni, rimasta seduta, ha attirato grida di “vergogna” dai banchi delle minoranze.
La premier ha però preso le distanze da Israele: “Non condividiamo diverse scelte del governo Netanyahu, incluse le più recenti. Lo abbiamo detto chiaramente ai nostri interlocutori”. Tuttavia, ha ribadito la volontà di mantenere aperto il dialogo diplomatico, escludendo il richiamo dell’ambasciatore.
Duello Meloni-Schlein: sanità e responsabilità
Il confronto più duro si è avuto tra Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Al centro dello scontro, la sanità pubblica e la gestione delle liste d’attesa. “La sanità pubblica è al collasso, curarsi è diventato un lusso. È una tassa Meloni”, ha attaccato Schlein, sventolando in Aula grafici sulla spesa sanitaria in rapporto al PIL. “State smantellando il sistema pubblico mentre chi può paga per il privato”, ha aggiunto, accusando il governo di alimentare le disuguaglianze.
Meloni ha ribattuto con fermezza: “Il Fondo sanitario nazionale è al massimo storico: 136 miliardi, 10 in più rispetto al 2022. Il Pd non ha mai fatto investimenti di questo livello”. Poi ha rilanciato sul tema dei “gettonisti”: “Abbiamo messo un freno al fenomeno, che è stato lasciato crescere da chi ci ha preceduto”. Ma Schlein non arretra: “Non è mai stata in un ospedale, i medici a gettone ci sono ancora. La gente non si riesce a curare, si vergogni!”.
Assenze nel centrodestra, Salvini al tennis
Mentre in Aula infuriava il dibattito, alcuni volti della maggioranza erano assenti. Il vicepremier Antonio Tajani era in missione in Turchia, ma ha fatto discutere soprattutto la presenza di Matteo Salvini agli Internazionali di tennis al Foro Italico, nel pieno del question time. Una scelta che non è passata inosservata, alimentando le critiche dell’opposizione.
Sicurezza e giovani: gli altri temi
Nel corso del dibattito, Meloni ha anche annunciato misure per la sicurezza: “13.500 nuove unità tra forze dell’ordine e circa 3.000 vigili del fuoco rafforzeranno la presenza sul territorio”. Inoltre, ha comunicato la creazione di un gruppo di lavoro a Palazzo Chigi per affrontare il disagio giovanile.
Un’Aula tesa, un'Italia in attesa
La giornata parlamentare restituisce un clima politico elettrico, in vista delle sfide europee e delle tensioni interne alla maggioranza. Il confronto acceso tra governo e opposizioni su temi cruciali come sanità, sicurezza e politica estera segnala un Paese ancora profondamente diviso. E in un’Aula più popolata dai cronisti che dai deputati, l’eco del fantasma di Magi sembra rappresentare più di un semplice gesto simbolico.
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