l'editoriale
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02 Aprile 2021 - 08:07
Hanno trasformato un vecchio portico, tra l’anagrafe e la biblioteca, in un campeggio non autorizzato. E oggi il problema clochard, in via Leoncavallo, sembra sempre più insostenibile. Soprattutto dopo l’incendio scoppiato nella notte tra mercoledì e giovedì davanti all’edificio in uso alla comunità Acmos, che da tempo cerca di dare una mano alle persone (molti delle quali di nazionalità romena) che dormono vicino alla biblioteca e all’anagrafe. Per cause, che sono ancora in corso di accertamento, si è sviluppato un incendio che ha interessato materassi e altri oggetti in uso ai senza fissa dimora.
Le fiamme hanno distrutto parte delle coperte dei clochard, sul posto a domare le fiamme sono intervenuti i vigili del fuoco insieme ai carabinieri e a un’ambulanza. Da capire se l’incendio sia stato accidentale o di natura dolosa. Per alcuni residenti delle vicine popolari potrebbe essersi trattato di un dispetto. «Qui - raccontano -, c’è spesso un gran via vai. Non ci sono mai le stesse persone. E allora basta poco perché la situazione prenda inevitabilmente una brutta piega».
Del caso si è interessata anche la presidente della Circoscrizione 6, Carlotta Salerno, che più volte ha richiamato l’attenzione del Comune sull’emergenza del portico di via Leoncavallo. «Non sappiamo se sia un problema di dispetti o se sia soltanto un incidente di percorso - spiega Salerno -. Certo questo è la prova di come quello spazio stia diventando ingestibile e insicuro». Più volte i vigili hanno allontanato i senzatetto, e più volte gli stessi occupanti sono ritornati a dormire tra quei dissuasori che avrebbero avuto il compito di tenerli lontani. Dovevano servire da deterrente ma non hanno mai scoraggiato gli occupanti. «Molti di loro hanno rifiutato altre soluzioni» così l’assessore ai Servizi sociali, Sonia Schellino, si era espressa al termine di una commissione comunale sul tema.
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