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06 Maggio 2021 - 08:21
Il sindaco e mezza giunta di Rivarolo Canavese sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Guido Zabena, l’operaio 51enne di Favria che la notte del 3 luglio 2018 morì annegato nella sua auto all’interno del sottopasso ferroviario tra Rivarolo e Feletto che si era allagato a causa di un violento temporale.
La decisione è stata presa ieri mattina dal giudice Fabio Rabagliati del tribunale di Ivrea. Il magistrato eporediese ha accolto le richieste del pubblico ministero Lea Lamonaca: a processo il sindaco Alberto Rostagno, gli assessori Francesco Diemoz e Lara Schialvino, il capo settore lavori pubblici Enrico Colombo e il comandante della polizia locale, Sergio Cavallo. Secondo le indagini della procura, gli amministratori e il personale comunale non avrebbero previsto il rischio di allagamento del sottopasso che, tra l’altro, non era stato inserito nel piano di protezione civile nonostante gli allagamenti precedenti. In quel sottopasso, secondo la Procura, era anche carente la manutenzione.
Il processo si aprirà il 16 luglio. Rostagno ha preferito non commentare affidandosi all’avvocato di fiducia, Luigi Chiappero, che dichiara: «Ci saremmo aspettati un esito decisamente diverso. In aula, dopo due ore di discussione, avevamo chiarito come alla base di questa tragica vicenda ci fosse un evento inatteso ed imponderabile: un vero e proprio nubifragio. Neppure i bollettini meteo avevano previsto una simile “bomba d’acqua”. Il sottopasso si è allagato rapidamente, prima che fosse possibile per l’Amministrazione comunale intervenire». Una tesi che però non ha convinto il magistrato che ha preferito che tutti gli aspetti della vicenda diventassero oggetto di un procedimento. «In quella sede - continua l’avvocato Chiappero - produrremo tutte la documentazione e le testimonianze a sostegno dell’imprevedibilità dell’evento e, quindi, dell’innocenza del mio cliente. Non c’è neppure stato modo per distinguere le responsabilità dei singoli. O tutti o nessuno, e gli imputati sono stati tutti rinviati a processo».
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