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22 Luglio 2021 - 07:47
In principio fu la Topolino. Poi la 500, la 131 Mirafiori che già nel nome sottolineava lo stabilimento dov’era era prodotta. E ancora la 2300, la 127 che compie 50 anni e fino al 5 settembre è protagonista di una mostra al Museo dell’Auto. In poche parole, nell’album di famiglia degli italiani c’è una vettura uscita da Mirafiori. Dalla fabbrica automobilistica più antica d’Europa, in 80 anni, sono usciti modelli che hanno accompagnato l’evoluzione della società.
E se nell’immaginario collettivo la macchina che ha “cambiato” il paese è la 500, saltando all’indietro negli anni ’30 ecco la Topolino, il cui nome ricorda l’omonimo personaggio creato da Walt Disney. Nel 1957, in pieno boom economico, Mirafiori produce la 500, auto che ha motorizzato l’Italia, permettendo alla gente di viaggiare anche grazie ai 70 chili di portata del bagagliaio, valore importante per l’epoca. Costa 490mila lire, pari a tredici stipendi di un operaio. Nel ’71 è la volta della 127, disegnata da Pio Manzù, mentre nel 1980 dalle officine di Mirafiori esce la Panda. La disegna Giorgetto Giugiaro e l’Avvocato Agnelli la presenta al Quirinale al presidente Pertini. Con 7 milioni e mezzo di esemplari venduti, diventa l’auto Fiat con più successo della storia. Ed è sempre Giugiaro a firmare la Uno, anch’essa made in Mirafiori, prodotta dal 1983 e lanciata con una presentazione memorabile dalla base spaziale di Cape Canaveral. Una macchina che rivoluziona l’organizzazione degli spazi interni inventando il concetto di “monovolume dentro”. La Punto arriva nel 1993, e dietro al suo concepimento c’è sempre Giugiaro, che nel 2005 disegna anche la Grande Punto. Mirafiori che sforna, negli anni, anche vetture di successo di altri marchi come la Lancia Musa o l’Alfa MiTo. Nel 2020, ecco la 500E, prima auto elettrica prodotta in Italia e prima Fiat col sistema di guida autonoma di livello 2. Chi la produce? Sempre Mirafiori.
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