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17 Settembre 2021 - 07:52
Ha ucciso un ladro e ora rischia una condanna per omicidio colposo per eccesso di legittima difesa.
Dopo due anni di indagini il procuratore capo di Ivrea (recentemente trasferitosi a Novara) ha chiuso il fascicolo di indagine formulando l’accusa definitiva nei confronti di Franco Marcellino Iachi Bonvin, 69 anni, gestore della tabaccheria Winner Point di via Torino a Pavone Canavese. Secondo l’accusa il tabaccaio, nella notte tra il 6 e il 7 giugno 2019 intorno alle ore 3, avrebbe udito dei rumori attorno al distributore automatico di tabacchi che si trova accanto al negozio al piano terra, mentre Iachi abita in un alloggio all’ultimo piano della palazzina che ospita l’attività. È quindi uscito e ha sparato a Ion Stavila, 24 anni di nazionalità Moldava, che insieme a due complici stava cercando di svaligiare la tabaccheria. Per il procuratore, Iachi Bonvin non si trovava in pericolo e avrebbe esploso i colpi dal balcone di casa, verso i ladri che si trovavano in basso, molto lontani da lui. Diversa la versione dei difensori, gli avvocati Sara Rore Lazzaro e Mauro Ronco del foro di Ivrea, secondo i quali il loro assistito sarebbe, prima, uscito sul balcone svegliato nel cuore della notte dall’allarme e dai rumori che provenivano dalla tabaccheria; quindi, avrebbe sparato un colpo di avvertimento verso l’alto, per mettere in fuga la banda di ladri. Solo in un secondo momento, Iachi Bonvin sarebbe uscito di casa perché aveva sentito rumori sulle scale. Una volta in cortile, si sarebbe spaventato per aver visto una persona armata venirgli incontro e a quel punto avrebbe aperto il fuoco per difendersi. I due complici del tentato furto si sono immediatamente dileguati e sono stati arrestati nell’ottobre dello scorso anno, si tratta di Viorel Loghin e Ion Barbu.
Il tabaccaio era armato perché era già il settimo episodio di furto del quale era vittima. A pesare sull’esito delle indagini è stata, tra gli altri, la perizia balistica e l’autopsia che avevano individuato la traiettoria del proiettile, secondo la Procura, avvalorando appunto la tesi dei colpi esplosi dall’alto verso il basso e da distanza notevole. Un elemento che le difese tenteranno di smontare a colpi di perizie attraverso i loro consulenti.
L’episodio era diventato, all’epoca dei fatti, un caso di rilevanza nazionale. Da poco tempo era entrata in vigore la modifica sulla legittima difesa, tanto che il tabaccaio aveva incassato la solidarietà dell’allora ministro degli Interni Matteo Salvini e del leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Anche a livello locale era stata organizzata una manifestazione di solidarietà a Iachi Bonvin indagato per eccesso di legittima difesa, al quale avevano partecipato centinaia di persone, amministratori ed esponenti della vita politica locale.
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