l'editoriale
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30 Settembre 2021 - 06:43
Fonte: Depositphotos
Il piano sarebbe dovuto entrare in azione già lo scorso lunedì, quando in una classe terza della scuola media Casalegno di via Provana a Leini era in programma una verifica di Italiano. Un piano semplice: uno spray al peperoncino di quelli “anti aggressione” estratto da uno zaino e spruzzato in aria, in classe. In modo tale da sospendere il compito e la lezione e rimandare ad un altro momento il “supplizio” di un potenziale brutto voto.
Ma una delle quattro ragazze era assente. E così il piano, escogitato a tavolino, è stato messo in atto ieri mattina, attorno alle 10.30. Momento in cui iniziavano le due ore di inglese e dove era in programma una interrogazione.
Con lo stesso modus operandi, ecco che una delle ragazze, tutte 13enni, ha estratto lo spray urticante. Sono bastati alcune spruzzate per gettare nel panico l’intera aula. Con ragazze e ragazzi in preda al panico, con gli occhi rossi e una leggera intossicazione alle vie aeree. Sette allievi e l’insegnante di Inglese sono dovuti ricorrere alle cure mediche del personale sanitario 118 della Croce Rossa: tutti sono stati portati, a scopo preventivo, all’ospedale di Cirié per gli accertamenti clinici del caso.
E se le lezioni, per quella classe, sono terminate prima dell’intervallo, in via Provana sono arrivati anche i carabinieri della stazione cittadina e gli agenti della polizia locale per le indagini di rito.
Dalle prime indagini, emergerebbe che lo spray sarebbe stato acquistato dal genitore di una delle quattro ragazze attraverso un sito internet specializzato. I controlli effettuati sul prodotto hanno fatto emergere come si trattasse di uno spray che non si sarebbe potuto vendere all’interno degli Stati dell’Unione Europea perché non conforme con le normative vigenti. Per questo motivo, i carabinieri nelle prossime ore ascolteranno il padre che potrebbe avere problemi con la giustizia: i militari, inoltre, vorranno capire come mai abbia dato alla figlia quel prodotto, solitamente usato per evitare aggressioni e rapine. Un prodotto che un minore, in teoria, non potrebbe portare con sé. Le quattro ragazzine, avendo un’età inferiore ai quattordici anni, non avranno ripercussioni con la giustizia. Anche se i militari della stazione di Leini hanno lo stesso informato la procura dei minori di Torino di quanto successo nella scuola poche ore prima. Le quattro, però, potrebbero invece subire sanzioni disciplinari da parte della direzione scolastica.
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