l'editoriale
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25 Novembre 2021 - 08:50
Duemilaottantasette. Sono i giorni passati da quando il Toro si è aggiudicato il bando per la concessione del Robaldo e l’inizio dei primi lavori nell’impianto di strada Castello di Mirafiori. Un’eternità, da quell’8 marzo 2016, data di partenza della concessione, che faceva presagire la pronta rinascita della struttura. La rinascita, pronta non è stata affatto, perché in questi cinque anni e mezzo è successo veramente di tutto. Di tutto tranne i lavori, che non ne volevano sapere di partire e sono iniziati solo adesso, con l’area cantierizzata e gli operai e le ruspe che finalmente hanno varcato la soglia dell’impianto. Demolizione dei vecchi edifici e raccolta dei rifiuti. Lavori affidati a Giovanni Roluti, architetto di Alessandria, stessa provincia di origine del patron granata Urbano Cairo. Committente: ovviamente il Torino Football Club.
Insomma, ora ci siamo veramente, dopo una telenovela che ha portato all’esasperazione il popolo granata. Basti pensare che il permesso di costruire è arrivato solo nell’agosto 2020 dalla delibera della passata giunta comunale. Dunque già quattro anni dopo la vittoria del bando per rifare quello che fino al 2014 era il campo da gioco del Nizza Millefonti. Quattro milioni di euro per vedere nascere la “Coverciano granata” con cinque campi, spogliatoi, tribune e tutto ciò che occorre a una struttura d’avanguardia. Poi c’è stato il problema dei parcheggi. Davanti all’ingresso non c’era spazio per i pullman che dovrebbero accompagnare i giovani calciatori e anche la strada per gli stessi mezzi era considerata troppo stretta. E l’ok per fare le opere pubbliche è arrivato solo nel maggio di quest’anno.
Il tutto senza dimenticare la lite tra Cairo e l’ex sindaca Appendino. «Una deficiente», disse Cairo. «Non commento gli insulti», rispose Appendino. Ora, però, si fa sul serio. Tutti contenti? Non proprio. I tifosi, in primis, che il 5 dicembre alle 15 si ritroveranno davanti al Filadelfia - dove tra “vele” e lavori mai finiti le polemiche non mancano - per una manifestazione organizzata dal Comitato difesa del Toro. «Faremo sentire la nostra voce a chi sta distruggendo il nostro mondo», affermano, battaglieri, gli organizzatori della protesta.
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