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29 Dicembre 2021 - 08:34
Serrande abbassate, cartelli con scritte affittasi, vetrine spoglie. La moria di negozi a Pinerolo si fa sentire, ma il Covid forse è stato solo l’ultimo chiodo nella bara di alcune realtà locali.
«Alcuni negozi sono chiusi da anni - conferma il direttore di Cna, Marco Barale -. Non è stato il Covid a incidere, anche se certamente non è un bel momento». Spesso la causa delle chiusure è anche il sopraggiungere della pensione e il non sapere a chi lasciare in eredità il timone dell’azienda. «Non si trovano persone che possano portare avanti l’attività. Tuttavia - aggiunge Barale - nell’ultimo anno non registro una cessazione numerosa o rilevante dal punto di vista dell’emergenza sanitaria. Certo sarà un problema ancora per molti anni ed è questo l’aspetto che mi preoccupa di più. Oggi molte imprese hanno resistito, ma bisogna capire se arriveranno tempi migliori».
La continuità politica dopo le elezioni se non altro garantirà una certa continuità per quanto riguarda l’attenzione da parte del Comune. «Con le Amministrazioni locali c’è stata una collaborazione per quanto possibile. Quest’anno hanno cercato di fare diverse iniziative anche sul Natale, per cercare di abbellire la città. Dopodiché i risultati si vedranno più avanti».
Al momento il commercio sembra godere della rendita del periodo natalizio: «I risultati dovrebbero essere in linea con l’anno scorso». A dare filo da torcere ai commercianti restano le grandi piattaforme online. «Una volta il problema era rappresentato dai grandi magazzini e dai centri commerciali, non è più così. Anzi il commercio online dà problemi anche a queste ultime categorie».
Intanto il Comune di Pinerolo muove i primi passi per la creazione di un distretto commerciale urbano nei due poli della città: i portici e il centro storico. «Abbiamo vinto il bando della Regione Piemonte che a fronte di un primo stanziamento di 5mila euro ci ha permesso di arrivare a 25mila euro che saranno utilizzati per la scrittura del piano strategico» spiega l’assessore al Commercio Francesca Costarelli. Piano che consiste nel creare uno spazio fisico tra il centro storico e i portici ottocenteschi, creare una rete di potenziali 450 commercianti, coinvolgerli, e infine fare una formazione online da parte di Confesercenti. «Dal nuovo tipo di fatturazione, ai social. Un percorso che dobbiamo finire entro il 7 febbraio. Dopodiché usciranno altri bandi regionali cui potranno accedere coloro che hanno fatto questa prima parte». Si tratta di bandi importanti, legati a investimenti e strutture. «Con i primi bandi del Puc 2003 si era realizzata piazza Fatta e piazza Santa Croce. Le seconde e terze parti dei bandi sono legate appunto ad arredi urbani, sviluppo di app, nuove vetrine, vedremo nel caso come investirli».
Obiettivo delicato dell’Amministrazione sarà trovare un dialogo e un equilibro tra i 450 negoziante e gli oltre 450 ambulanti del mercato. «Dobbiamo trovare un modo di far dialogare queste due realtà».
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