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09 Aprile 2022 - 08:53
Ufficialmente Diletta è soltanto figlia di Noemi, la donna che l’ha messa al mondo. Però ha anche un’altra mamma, Tabata: «Lo abbiamo scritto in un documento simbolico - annuncia Giampiero Tolardo, sindaco di Nichelino - È un gesto per far comprendere che entrambi i genitori hanno lo stesso valore e la stessa importanza. Da oggi in poi lo faremo con tutte le coppie omogenitoriali».
Così la città della cintura ha deciso di superare il blocco imposto dal prefetto di Torino, che aveva sospeso le registrazione dei figli di coppie omosessuali. A Nichelino hanno trovato una “scappatoia” simbolica: «La drammatica realtà del nostro Stato prevede che il documento ufficiale venga sottoscritto soltanto dalla madre partoriente - sottolineano Tolardo e Alessandro Azzolina, assessore alle Pari opportunità - Così è stato ma noi abbiamo voluto fare qualcosa in più: ne abbiamo preparato un secondo che abbiamo fatto firmare a entrambe. Un documento privo di valore legale ma un gesto simbolico significativo per la città: speriamo che possa essere il primo di tanti. Vogliamo far cadere le preclusioni nei confronti delle coppie omosessuali a essere riconosciute con i propri figli come vere e proprie famiglie».
Per le due mamme, Noemi Tracà e Tabata Occhipinti, è stata una grande emozione: «Per noi è una grande vittoria, oltre che la possibilità di sperare in un cambio della legge nazionale: vogliamo sentirci una vera famiglia anche di fronte alla legge». Interviene Diego Sarno, consigliere regionale del Pd: «Ho aperto la mia legislatura indossando una maglietta con la foto di mia sorella Noemi e la compagna Tabata, scosse dalle affermazioni dell’ex assessore regionale Roberto Rosso in materia di diritti civili. Oggi facciamo un passo importante, speriamo che apra la strada a una rapida assunzione di responsabilità da parte del Parlamento. Bisogna garantire i diritti civili che meritano le persone che abitano il nostro Paese».
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