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Un operaio muore schiacciato: un anno di galera alla titolare

operaio schiacciato

Il Tribunale di Ivrea ha condannato un’imprenditrice di Salassa per la morte “bianca” di un operaio della sua azienda. La sentenza è stata emessa ieri mattina dal giudice monocratico Antonella Pelliccia che ha condannato Elide Serena Cerutti, titolare della Rg Polietilene di Salassa a un anno con la sospensione condizionale della pena. I fatti all’origine del procedimento penale risalgono al 20 aprile 2018, quando Salah Semhani, 50 anni di origini marocchine residente a Favria, morì a causa di un incidente sul lavoro presso la ditta canavesana specializzata in produzioni plastiche.

A quasi quattro anni di distanza dall’accaduto, si è concluso al tribunale di Ivrea il procedimento penale di primo grado. Imputata del reato di omicidio colposo era la titolare Elide Serena Cerutti, 67 anni di Salassa, difesa di fiducia dagli avvocati Franco Papotti e Luca Fiore del foro di Ivrea. Il processo fa riferimento all’incidente all’interno dell’azienda di via ex Internati a Salassa avvenuto nelle prime ore del mattino. Semhani sembra che stesse mobilitando grossi imballi di plastica ed è stata proprio uno di queste grosse matasse di plastica a causare il decesso. L’uomo è stato trovato sotto uno di questi imballi del peso di circa ottocento chili. A trovarlo era stato uno dei colleghi che si era recato sul posto, dall’interno della ditta, non vedendolo rientrare. I soccorsi erano arrivati sul posto nel più breve tempo possibile ma purtroppo, i medici del 118 non avevano potuto fare nulla per Semhani che era ormai deceduto in seguito alle ferite dello schiacciamento. Sul posto carabinieri, vigili del fuoco e il servizio Spresal dell’Asl to4 che sono stati sentiti come testi nel corso del processo.

L’operaio lavorava da oltre dieci anni ed aveva esperienza delle sue mansioni. Salah Semhani era molto integrato nella comunità locale viveva a Favria da 18 anni con la moglie e i due figli di 17 e dodici anni. Il magistrato si è riservato 30 giorni prima di rendere pubbliche le motivazioni della sentenza di condanna.

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