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22 Luglio 2022 - 08:03
Ieri Luca Cappelli era partito dalla sua casa di Bruino e si era presentato regolarmente alla Dana Graziano di Rivoli, azienda che produce riduttori, trasmissioni e relative componenti. Poi, poco dopo le 13, l’operaio ha avuto un mancamento. Forse ha battuto la testa a terra con violenza. Di certo non si è più rialzato: è morto sul suo posto di lavoro, a 61 anni di età. Inutile l’intervento dei sanitari del 118, chiamati dai colleghi di Cappelli. Sulla vicenda ora indagano i carabinieri di Rivoli e lo Spresal dell’Asl To3, che dovranno verificare se ci siano state violazioni nella sicurezza dei luoghi di lavoro. O se si sia trattato soltanto di una terribile fatalità. Colleghi e sindacati si sono già fatti qualche idea e la rendono pubblica con un comunicato di Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino: «Spetterà agli organi preposti fare chiarezza su questo tragico incidente sul lavoro. Non sappiamo i motivi del mancamento dell’operaio ma è certo che le temperature di questi giorni non aiutano: negli stabilimenti si arriva facilmente sopra i 40 gradi. Infatti sono tanti i nostri delegati che stanno segnalando malori in fabbrica, dovuti appunto al caldo intenso. Per questo pensiamo che sia necessario intervenire per garantire pause aggiuntive, diminuire i ritmi produttivi e assicurare la corretta idratazione dei lavoratori. Purtroppo le aziende non sono sempre disposte ad ascoltarci».
Per lo shock e per rispetto del collega, ieri i lavoratori della Dana Graziano hanno abbandonato la fabbrica. E oggi sciopereranno per otto ore e allestiranno un presidio davanti ai cancelli. Per il momento i vertici dell’azienda hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni sull’accaduto.
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