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Il castello di Mirafiori in rovina: «Salvate almeno ciò che resta»

CastelloMirafiori
Quasi mezzo millenio fa, nel 1585, il castello di Mirafiori era una sfarzosa dimora sabauda sulle rive del fiume Sangone invidiata da tutti. Oggi, dopo la demolizione avvenuta nel corso del XIX secolo esistono soltanto più le fondamenta e le arcate, ma anche queste stanno cadendo letteralmente a pezzi. La struttura è stata circondata da una rete arancione su cui spuntano cartelli con su scritto “pericolo crolli”. Nell’erba sono caduti vari mattoni di quello che un tempo era il fiore all’occhiello della cosiddetta corona di delizie e che oggi si presenta in stato di degrado avanzato. Nonostante gli sforzi dei cittadini attivi del quartiere Mirafiori che da tempo cercano di prendersi cura del manufatto all’ombra del mausoleo della Bela Rosin.

«Avevamo attirato l’attenzione sulle rovine del castello dimenticato perché era in pessimo stato di manutenzione e così, insieme ai volontari di Torino Spazio Pubblico, siamo intervenuti per ripulirlo dalle erbacce che rischiano di infiltrarsi nella struttura e danneggiarla ulteriormente» spiega Dionigi Arato, referente del comitato Borgata Mirafiori. Anche se il vecchio castello appare pulito, in realtà mostra evidenti problemi strutturali.

«Abbiamo segnalato le nostre preoccupazioni al Comune al fine di ottenere un intervento di riqualificazione da parte delle Belle Arti» aggiunge Arato. Nel frattempo i cittadini stanno cercando di far conoscere la storia del luogo. «Abbiamo fatto mettere al Comune una targa davanti al rudere per spiegare ai passanti che un tempo quei mattoni costituivano il castello di Mirafiori - ricorda ancora Arato -, inoltre è stato realizzato un cartellone esplicativo attraverso l’utilizzo della realtà aumentata».
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