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Sottoposasso del Vivero allagato. L'opposizione attacca Montagna

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«Perché il semaforo e la sbarra del sottopasso di strada Vivero non hanno funzionato? E perché, nonostante tutti i sottopassi della città siano sensibili agli allagamenti, non si è optato per chiuderli preventivamente con transenne quando la pioggia è diventata battente?». Tre giorni dopo il nubifragio che ha avuto come epicentro Moncalieri e la vicina Nichelino, dove i danni sono stati più contenuti, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia tuonano contro la gestione dell’emergenza. Sono al lavoro su un’interrogazione congiunta che vuole fare chiarezza sul malfunzionamento dell’impianto. «L’altro giorno, quando l’auto con le due passeggere è rimasta bloccata nel sottopasso si è rischiato grosso - illustra il capogruppo della Lega in consiglio, Arturo Calligaro, professione architetto - eppure è noto che quel sottopasso ferroviario comporti problemi di allagamento sin dalla realizzazione. La domanda che poniamo è: il sistema di rilevamento dell’innalzamento delle acque, funziona? I semafori sono efficienti?». Con negli occhi il ricordo delle alluvioni che hanno mandato sott’acqua la città. La più recente e drammatica, nel 2016, ma anche nel 2019, nel 2000 e nel 1994. Vero è che il fenomeno che si è verificato martedì nulla ha a che vedere con quanto successo in quelle occasioni. Il nubifragio, benché intenso, si è abbattuto sulla città per circa tre quarti d’ora e l’acqua, una volta terminato, è defluita rapidamente. Ma la preoccupazione che possano ripetersi analoghe situazioni, è alta. «Moncalieri è una zona a rischio alluvionale, senza contare che sulla problematica contribuisce anche la conformazione collinare della città, che scarica a valle ingenti quantità d’acqua in - conclude Calligaro - Abbiamo ricevuto soldi per eseguire lavori di messa in sicurezza degli argini, ma non sono stati risolti altri problemi».

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