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«No tangenziale Est ma si può allargare la vecchia strada»

circonvallazione chieri

No alla tangenziale Est ma sì alla gronda: i comuni della collina tornano a parlare di chiudere l’anello attorno a Torino e trovano la sponda della Città metropolitana. Annuncia il vicesindaco Jacopo Suppo«Ci siamo incontrati e parleremo di nuovo a metà ottobre. L’idea è creare subito un “corridoio” condiviso dove far passare i mezzi pesanti. Intanto affideremo uno studio di fattibilità per capire come allargare la viabilità esistente e creare un collegamento più veloce da Santena a Gassino, passando per Chieri».

Si torna quindi a discutere di un progetto atteso da decenni, cioè completare la tangenziale nel tratto a est di Torino. Oggi si ferma a Santena e gli abitanti di quella zona sono costretti a superare la collina sulle statali per raggiungere le autostrade. Un problema soprattutto per le aziende e i trasportatori. Ma finora hanno prevalso i problemi di costi e i dubbi di natura ambientale.

Nei mesi scorsi, però, il Consiglio regionale ha approvato due ordini del giorno per chiedere di riprendere in mano il progetto. E i sindaci del Chierese hanno scritto una lettera con cui pretendevano di essere coinvolti anziché scavalcati. Destinatario, il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo. Di recente c’è stato finalmente un incontro: «Abbiamo affrontato il tema sui vari fronti - riporta il vice Suppo, che sta seguendo il progetto - Le possibilità sono tre: non fare nulla, creare un’autostrada a tre corsie puntare sulla via intermedia, con una gronda che parta dalle strade esistenti. Fra i sindaci ci sono idee diverse ma tutti chiedono di migliorare la viabilità della zona: hanno i tir che passano dalle stradine dei paesi in collina».

Il più contrario a una grande opera è Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri che aveva parlato di «progetto anacronistico e morto». Suppo è d’accordo: «La tangenziale est non è necessaria nè utile: avrebbe un impatto ambientale devastante in un territorio che ha puntato su sostenibilità, cibo e turismo. Infatti puntiamo alla soluzione intermedia, con un potenziamento della viabilità attuale». La Città metropolitana si sta muovendo: «Analizzeremo come riorganizzare i percorsi, soprattutto dei mezzi pesanti. Entro metà ottobre ci confronteremo di nuovo con i sindaci per concordare un “corridoio” dove far passare tir e camion, potenziando la segnaletica e migliorando la pavimentazione. E i comuni emetteranno delle ordinanze per vietare il passaggio in altre strade». Sarebbe l’intervento iniziale: «La Città metropolitana ha appena approvato il Piano della mobilità sostenibile (Pums): abbiamo ancora 100mila euro a disposizione e potremo avviare uno studio di fattibilità specifico sulla gronda, incaricando la società che ha già redatto il Pums. L’idea è allargare le provinciali attuali, soprattutto la 122 che va da Chieri a Gassino. Pensiamo a una galleria per superare la collina e raggiungere Castiglione, dove si potrebbe realizzare una rotonda per collegarsi alle autostrade. Vogliamo fare in fretta: si parla di quest’opera da 40 anni, ora non si può più aspettare».

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