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«Sfrattati? Già finiti i posti». Comune a caccia di alloggi

AlloggiChieri
«Nei prossimi mesi aumenteranno le procedure di sfratto»: il Comune di Chieri lo mette nero su bianco e corre ai ripari, cercando nuovi appartamenti da destinare alla “emergenza abitativa”. Il primo passo è stato destinare alle famiglie sfrattate tre appartamenti del complesso fra via della Pace e via Albussano, nati per altri scopi sociali e sanitari: «Uno ha avuto problemi legati alla fognatura, l’altro è stato coinvolto in un incendio - premette l’assessore alle politiche sociali, Raffaela Virelli - Li stiamo facendo sistemare, poi metteremo gli arredi: speriamo di fare in fretta perché non abbiamo più posti».

Al momento Chieri può offrire sette alloggi, poi può appoggiarsi a un residence: «Il problema è che, dopo due anni di blocco, ora siamo pieni di sfratti che ci pendono sulla testa. Ne abbiamo già gestiti una ventina negli ultimi mesi. Ma le famiglie in difficoltà sono sempre di più». Virelli fa un esempio: «Si è rivolta a me una giovane coppia che aveva acquistato una casa ma poi aveva bisogno di più spazio quando sono nati i due figli. Così è andata a vivere in affitto e ha affittato la sua. E ora pare che l’inquilino abbia smesso di pagare: loro hanno avviato la pratica per occupazione abusiva ma intanto hanno le spese doppie: è dura coprire tutto».

Chieri ha chiesto aiuto ad Atc perché ha anche il problema delle case popolari inutilizzabili: «Solo nel complesso di via Monti ci sono 27 alloggi vuoti su 135 ma il proprietario, la Città di Torino, non fa le manutenzioni. Abbiamo incontrato Atc per risolvere e modificare la legge regionale perché si continuano ad assegnare case popolari a nullatenenti. Quindi dobbiamo coprire noi i loro canoni: siamo in mora di 150mila euro con Atc, è un pozzo senza fondo».
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