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22 Novembre 2022 - 08:22
Katane, asce, roncole e calci dei fucili. È quanto sarebbe apparso sui banchi del Balon nell’ultimo weekend, come da segnalazione presentata dal comitato di zona Borgo Dora (insieme a tanto di foto). Articoli, sempre secondo gli autori della denuncia, forse in contrasto con l’ultimo diktat di Palazzo Civico. «Al Balon e al Gran Balon - protesta su Facebook, Ivano Moschini -, si rispettano tassativamente alla lettera le regole imposte dal Comune e, soprattutto, del suo assessore del Commercio: niente pistole, carri armati, soldatini e armi giocattolo. Da noi le possibili armi da taglio sono rigorosamente vere». Una presa di posizione (ironica, in parte) che non è piaciuta all’associazione commercianti del Balon che ieri ha voluto chiarire il caso.
«In ogni mercato del mondo - spiega il presidente, Simone Gelato -, si vendono armi antiche. Anzi proprio al Balon, anni fa, fu venduta una sciabola di un generale di Napoleone che finì poi in un museo. Sono oggetti storici, non possiamo cancellare quel che è stato». Ma il comitato rincara la dose e parla di armi «non protette e alla mercé di chiunque». Anche in questo caso arriva la replica. «Sulle armi antiche al 99% la lama non taglia nulla perché non ha più il filo - conclude Gelato -, ma è anche vero che è meglio siano esposte con intelligenza. Nel caso delle armi che non siano facilmente estraibili».
Intanto nel prossimo Consiglio della Circoscrizione 7 chiederanno chiarimenti i consiglieri della Lega, Daniela Rodia e Daniele Moiso. Sul caso è intervenuto anche il presidente del centro civico, Luca Deri, «Noi abbiamo informato la prefettura della situazione - chiosa Deri -. Ma forse sarebbe sufficiente anche solo una teca con vetro per evitare che qualunque passante possa prendere in mano una katana esposta».
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