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08 Dicembre 2022 - 07:53
«Avevo le fiamme a tre metri da casa: per me questo incendio è doloso».
Teresina Peaquin dice quello che temono in tanti e che i vigili del fuoco non escludono: un piromane potrebbe aver colpito nei capannoni al confine fra Caselle e Borgaro. Forse lo stesso che, nei mesi scorsi, ha dato fuoco a fabbriche e cascine dal lato opposto della provincia (l’ultimo caso a novembre a Villastellone): «Io abito qui sopra dal 1959, quando c’era ancora la Cartonda - continua la signora - Non ho mai visto nulla del genere».
Ora, della fabbrica di carta che dava lavoro a centinaia di persone, resta solo la citazione sull’indirizzo: via delle Cartiere 6. Da anni si è formato un condominio industriale, dove tante piccole imprese si dividono gli spazi. Lì in mezzo sono partite le fiamme che hanno devastato una falegnameria e colpito tre officine attorno: «Non sappiamo cosa sia successo, noi controlliamo sempre che sia tutto spento» considera Walter Baima Poma, una delle tre persone che lavorano nell’officina meccanica Stargom.
È una delle aziende coinvolte dalle fiamme divampate intorno alle 2,15 di ieri: qualcuno le ha viste dalla strada e ha chiamato il 112. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco: «Ho sentito le sirene e ho visto il camion dei pompieri - ripercorre la signora Peaquin - Ho chiesto cosa stesse succedendo e loro mi hanno gridato di scendere subito perché stava bruciando tutto. Mi sono affacciata dall’altro lato e ho visto le fiamme a tre metri. Ero terrorizzata».
Nel giro di pochi minuti il capannone dell’ex Cartonda è stato avvolto. Tanto che la prima squadra di vigili del fuoco ha dovuto chiedere aiuto a colleghi da mezza provincia: sono intervenuti mezzi dal comando centrale di Torino e dal distaccamento di Torino Stura, poi San Maurizio Canavese, Caselle e Mathi. I pompieri hanno lavorato fino alle 5 del mattino per domare il rogo ma sono rimasti al lavoro fino a metà mattinata per spegnere gli ultimi focolai.
Sull’accaduto indagano i carabinieri della stazione cittadina, intervenuti insieme ai colleghi del Nucleo radiomobile di Venaria Reale. Le prime ricostruzioni parlano di cause accidentali ma, al momento, non viene esclusa neanche l’ipotesi di un’origine dolosa. Sulla scorta di quanto avvenuto nei mesi scorsi in altre zone della provincia.
Di certo vigili del fuoco e Comune hanno dichiarato l’inagibilità della falegnameria e delle imprese confinanti, dove le fiamme hanno distrutto macchinari, merce, tetti e pareti: «Non possiamo credere a una situazione del genere, fa tanta rabbia - si sfoga ancora Baima Poma - Siamo assicurati ma sarà dura riprendere: le fiamme hanno anche tranciato i cavi della corrente, conviene direttamente spostarsi in altri capannoni».
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