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A CHIERI
14 Luglio 2023 - 07:41
Anche le rose di San Valentino sono finite nel mirino degli insegnanti
Niente più rose da scambiarsi tra amici e fidanzati a San Valentino, niente più telefonini sul banco e neppure in tasca o nello zaino durante le lezioni.
Al liceo Monti di Chieri, fanno discutere le due richieste presentate dagli insegnanti all’ultimo Consiglio d’istituto prima delle vacanze. Solo la seconda è stata accolta: entro settembre, «la scuola acquisterà dei contenitori, probabilmente in stoffa, con tante tasche quanti sono gli studenti della classe - spiega il dirigente Gianfranco Giusta -. Quando entra in aula, ognuno posa lì il proprio telefono. Potrà riprenderlo solo durante gli intervalli e prima di tornare a casa». La novità è al momento una sperimentazione. Riguarda solo gli studenti al primo anno e i gruppi dove il consiglio di classe decide all’unanimità di avvalersene. L’hanno proposta i docenti e approvata anche i genitori, denunciando come «per troppi ragazzi il cellulare è una tentazione a cui è diventato impossibile resistere. Alcuni ne sembrano dipendenti». Gli studenti riconoscono la delicatezza della questione, ma non concordano sulla proposta. «È meglio darci fiducia, responsabilizzarci e procedere anche con le sanzioni, quando è necessario - spiega il loro rappresentante Luis Lombardozzi -. La scelta di ritirare il telefono non va in questa direzione».
Le rose di San Valentino, invece, sono una tradizione che si è consolidata nei corridoi scolastici chieresi dal 2019. Prima del 14 febbraio, chi vuole può ordinarne una o più dai rappresentanti degli studenti. Poi scrive a un bigliettino d’accompagnamento e, il giorno della festa degli innamorati, i fiori vengono recapitati in aula ai destinatari: fidanzati, spasimanti, amici o compagni di classe. Secondo alcuni docenti, si tratta di «un’iniziativa discriminatoria: c’è chi riceve più di una rosa e altri che restano senza - spiegano - È un dispiacere. Una persona molto sensibile potrebbe rimanerci male». Per questo, hanno chiesto di mettere al bando le rose. I genitori, gli studenti e persino il dirigente Giusta, però, non sono d’accordo. «Riconosco che può avere degli aspetti critici, su cui ragionare, ma per la maggior parte del corpo studentesco è l’occasione di uno scambio d’affetto» motiva quest’ultimo. Per questo, la proposta degli insegnanti si è rivelata minoritaria ed è caduta nel vuoto. Le rose torneranno anche l’anno prossimo, parola del Consiglio d’istituto.
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