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Il caso

Il palazzetto è senza parquet e il basket emigra a Moncalieri

La struttura al Comune costa mille auro al giorno ma non può ospitare le gare

I ragazzi del Bea Chieri

I ragazzi del Bea Chieri

Il palazzetto costa al Comune quasi mille euro al giorno, ma non ha il parquet. Per questo, il gruppo di punta della pallacanestro giovanile del territorio è costretto a giocare fuori città. La stessa sorte potrebbe presto toccare ad altre squadre.

Succede al Pala Gialdo di Chieri. Bea Chieri, principale società cestistica cittadina, è la capofila della gestione della struttura. «In passato potevamo contare su una deroga per le nostre squadre - spiega il general manager Salvatore Morena - Come era stato annunciato, non è più stato possibile rinnovarla». Dalla scorsa settimana, il gruppo della categoria under 17 Eccellenza, massimo livello nazionale, è costretto a spostarsi al Pala Einaudi di Moncalieri per le partite in casa. «È come giocare sempre in trasferta. Sappiamo che l’amministrazione sta lavorando per una soluzione. Bisogna trovarla in fretta».

Il Pala Gialdo non è di proprietà del Comune, ma della società Cs Costruzioni di Carlo Fornaca. Spiega l’assessore allo Sport, Roberto Quattrocolo: «Il contratto che ne regola la disponibilità dura 25 anni e prevede il pagamento di un canone annuale al privato». Nel 2015, anno dell’inaugurazione, arrivava a 295mila euro. La somma è salita a 324mila euro all’anno. Spettano alla proprietà anche le manutenzioni e altri interventi, come la possibile posa del parquet. In cambio, chiede di alzare ulteriormente il canone annuale. «Ci eravamo interessati per farlo prima del Covid. Ora i prezzi sono aumentati a dismisura».

La giunta in carica terminerà il suo mandato nella primavera del 2024. Quattrocolo rimanda la soluzione alla prossima amministrazione. «Le strade percorribili sono due: trovare un accordo economico per la sola posa del parquet e valutare l’acquisto della struttura. Una non esclude l’altra».



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