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IL GIALLO
11 Novembre 2023 - 09:20
Il luogo dove viveva la donna trovata morta sul Sangone
E' stata trovata cadavere nel fiume a Moncalieri, sotto un ponte. Dopo aver vissuto una vita, se tale si poteva definire, per un decennio proprio sotto un ponte, tra Nichelino e Torino. Apparteneva a Iulia, 55enne rumena, una senzatetto, il corpo senza vita riemerso ieri mattina dal Sangone, in corso Roma a Moncalieri. Ad esserne certo - ad oggi l'identificazione ufficiale non c'è - è proprio il compagno della donna, Iovin, suo connazionale, di dieci anni più giovane. Sconvolto e quasi in lacrime per la morte della donna, era stato lui a denunciarne la scomparsa qualche giorno fa ai carabinieri: «Non la vedevo da dieci giorni, così sono andato dai carabinieri. Sapevo che era andata a comprare del cibo e ho trovato vicino al fiume delle buste della spesa, con una bottiglia di vino, che però era vuota».
Il corpo della donna è stato ripescato dai pompieri, dopo che un uomo che transitava su corso Roma ha chiamato il 112. Una fine drammatica, che ora si tinge di giallo. Iulia si è gettata nel fiume ed è morta? Oppure qualcuno l’ha ammazzata? E chi? Ma tra tanti dubbi, una certezza c’è, ed è la vita di stenti e fame che una coppia di senza fissa dimora ha dovuto sopportare per più di un decennio. Sì perché Iulia e Iovin sotto il ponte di via Artom ci hanno vissuto per molto tempo. Tutti lo sapevano in zona, comprese le istituzioni. E il nostro giornale, nel marzo 2021, quando già c'era la pandemia di Covid, era andato a trovarli. Raccontando su queste pagine il loro dramma. «Viviamo sotto un ponte in mezzo ai rifiuti, come dei topi», aveva raccontato la coppia. Iulia, nata a Iasi in Romania, faceva la badante per un’anziana signora, prima di essere sfrattata da casa. Iovin invece lavorava al mercato di Mirafiori Sud, quando ancora era in piazza Bengasi prima di spostarsi in via Onorato Vigliani. E al mercato i due si erano conosciuti, per poi fidanzarsi. E vivere di stenti, sotto un ponte. «Ho un figlio, ma vive a Londra», aveva raccontato Iulia, due anni fa. Quando il Covid sconvolgeva le nostre vite, e infatti la donna aveva confessato il desiderio di vaccinarsi. «Voglio fare il vaccino perché sento che ci sono troppi morti». Informazioni che alla coppia arrivavano da una vecchia radio, unico mezzo per connettersi al resto del mondo.
Due anni dopo, Iovin è ancora sotto il ponte, in compagnia di due cagnolini, i suoi soli affetti rimasti. Mentre la sua compagna è stata trovata morta. Il volto cianotico, il corpo rigonfio e pesantissimo per colpa dell’acqua del torrente, a ripescarla dopo un’operazione durata quasi tre ore ci hanno pensato i pompieri del nucleo Saf - Speleo alpino fluviale - mentre sul posto oltre ai carabinieri c’erano anche gli agenti della polizia municipale. Una fine tragica, quella della povera Iulia, arrivata purtroppo dopo un’esistenza che felice non è stata. Anzi. «Quando l’ho conosciuta, suo marito l’aveva lasciata, e il figlio non lo vedeva più da tempo», ha confessato ieri Iovin, mentre a capo chino mostrava una foto della compagna. Ora ci saranno le indagini, per stabilire la causa esatta della morte di Iulia. Una morte drammatica, come del resto è stata anche la sua vita. Ma il compagno ha una certezza: «Non si è ammazzata, l'hanno uccisa e gettata nel fiume».
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