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GRUGLIASCO

Gli operai liberano gli ingressi della Lear: «Ora l’incontro in ministero»

Oggi sindacati e operai sono stati ricevuti in Regione in vista dell’appuntamento del 22

presidio lear

Il presidio di questa mattina a Torino

Chiedono l’aiuto delle istituzioni per fronteggiare la crisi che li ha travolti, togliendo loro le speranze di lavoro e di futuro. Dopo una settimana di sciopero e assemblee, i lavoratori della Lear di Grugliasco hanno liberato gli ingressi dello stabilimento per consentire il traffico delle merci e la ripresa delle produzioni e questa mattina hanno bussato alle porte del Consiglio regionale. Una delegazione di rappresentanti sindacali è stata audita dal presidente Stefano Allasia, dal vicepresidente Daniele Valle e dall’assessore al lavoro Elena Chiorino. Sul piatto la richiesta di un aiuto concreto in vista dell’incontro del prossimo 22 novembre al Ministero del Made in Italy, più che mai necessario non solo perché il 31 dicembre scadranno gli ammortizzatori sociali ma, soprattutto, perché «l’azienda ha una posizione attendista e rischiamo si presenti all’incontro senza un piano industriale» spiega Rocco Cutrì di Fim Torino. Che incalza: «Arrivare all’incontro con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte ci offrirebbe l’opportunità di avere un’interlocuzione diversa».

La vertenza è tra le più delicate del territorio anche per l’impatto sociale: secondo le stime dei sindacati i lavori in esubero sono circa 350 su 420. C’è poi un problema di ricollocamento e transizione, spiegano Toni Inserra (Fiom), Antonio Iofrida (Uilm) e Domenico Ciano (Rsu Fim) sottolineando l’importanza di un intervento della Regione nei confronti di Stellantis - unico committente Lear - per conoscere la tipologia e la quantità delle vetture che in futuro saranno industrializzate sul territorio. «I tavoli avuti sinora ci hanno lasciato perplessi - chiude Chiorino - Il business plan si basa sulla speranza e c’è un’interlocuzione difficile con una multinazionale che non dà risposte attendendo un’eventuale commessa. Ora attendiamo l’incontro del 22 novembre».

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